Il castello Visconteo
Villa Gina
Villa Gina, come il castello, è costruita sopra uno sperone che domina il fiume Adda. Fu eretta a Concesa nel XVI secolo su un precedente edificio fortificato e fu ristrutturata nel 1855 seguendo i dettami dell'eclettismo. I giardini terrazzati digradano sul fiume e sull'incile del Naviglio Martesana. La villa è proprietà del Comune di Trezzo e sede del Parco Adda Nord. Secondo la tradizione abitazione personale del medico di Napoleone Bonaparte Pietro Moscati . Loc. Concesa
STORIA
L'origine del nome non è nota, anche se esistono diverse teorie al riguardo. La più diffusa vuole che Trezzo derivi da Trecc, termine germanico per promontorio. Il nome è probabilmente dovuto alla posizione strategica occupata dal nucleo antico del comune, su uno sperone roccioso che costringe il fiume Adda a formare un'ansa. Il ritrovamento di reperti di età longobarda, localizzati sull'altipiano ad ovest della città, ha consolidato quest'ipotesi. Un’altra ipotesi è che in antichitá ci fossero numerose riserve di Trizio che è un gas luminescente,in latino chiamato tritium.
Il Presidente della Repubblica con Decreto dell'8 luglio 2008 ha concesso al comune di Trezzo sull'Adda il titolo di città. Le motivazioni sono collegate alle emergenze storico-artistiche della località, oltre alla presenza di numerosi servizi sovra-comunali. Per adeguarsi al nuovo titolo, con Delibera di Giunta n. 129 del 10 settembre 2008 lo stemma del Comune è stato rinnovato.
Pur appartenendo all'Arcidiocesi di Milano, Trezzo non ha conservato il rito ambrosiano, tranne che per una manifestazione peculiare del Carnevale, "Il povero Piero".
FRAZIONI
Concesa
Registrato agli atti del 1751 come un villaggio milanese di 148 abitanti saliti a 208 nel 1771, alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 240 residenti Nel 1809 un regio decreto di Napoleone determinò la soppressione dell'autonomia municipale per annessione a Trezzo, ma gli austriaci annullarono poi il provvedimento al loro ritorno. Il Comune di Concesa crebbe poi lentamente, tanto che nel 1853 risultò essere popolato da 328 anime, scese a 324 nel 1861. Fu infine un regio decreto di Vittorio Emanuele II del 1869 a decidere la definitiva soppressione del municipio, riproponendo l'antico modello napoleonico annettendolo a Trezzo.
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