CERTOSA DI PAVIA (Pv)

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

 certosa di Pavia

chiesa di San Michele Arcangelo

In origine il primitivo luogo di culto fu costruito vicino al torrione visconteo, nella seconda metà del XV secolo. Fu un oratorio sussidiario della sopra ricordata pieve dedicata a san Genesio che ebbe dignità di parrocchia dal XVI secolo. Dell'antico edificio rimane solo la parte poi utilizzata per la zona dell'altare maggioreIn una visita pastorale successiva che il vescovo titolare di Cesarea di Bitinia Angelo Peruzzi effettuò nella diocesi di Pavia nel 1576 risultò che la parrocchia apparteneva al vicariato di Mirabello.

 chiesa di San Brizio Vescovo

La prima documentazione che testimonia l'esistenza del luogo di culto a Samperone risale al 1576 ed è rintracciabile negli atti della visita pastorale nella diocesi di Pavia che effettuò Angelo Peruzzi, vescovo titolare di Cesarea di Bitinia. In tale periodo la parrocchia apparteneva al vicariato di Mirabello.

Nel XVIII secolo, precisamente nel 1769, passò al vicariato di Marcignago. La parrocchia alla quale la chiesa appartiene risultò a lungo non avere fondi propri mentre nel 1792, dagli atti relativi allo stato delle parrocchie diocesane locali, le venne certificato un reddito pari a 392 lire.

All'inizio del XIX secolo il patronato parrocchiale era in capo alla comunità di Samperone. Alla fine del secolo, secondo quanto si desume dagli atti visitali del 1898, il vescovo di Pavia Agostino Gaetano Riboldi attestò la presenza nella parrocchia di varie associazioni e confraternite, alcune dedicate alla Sacra Famiglia, al Santo Rosario, al Santissimo Sacramento, alle Figlie di Maria e ad altre finalità legate al culto.

A partire dal XX secolo la chiesa con la sua parrocchia entrò nel vicariato di Certosa-Binasco. Dal 25 ottobre 1989 il vescovo di Pavia Giovanni Volta l'ha inserita nel vicariato V.

Chiesa di San Rocco confessore

Nel 1576 la chiesa venne citata negli atti della visita apostolica di Angelo Peruzzi ed era segnalata come appartenente al vicariato di Mirabello. 

chiesa di Sant'Apollinare Vescovo e Martire

La prima citazione che riguarda la parrocchia è rintracciabile nei documenti ecclesiastici relativi alla visita pastorale del 1460 compiuta da Amicus de Fossulanis. In tali atti fu descritta come appartenente alla circoscrizione plebana di San Genesio.

Il luogo di culto venne quindi edificato entro il XV secolo anche se non è noto il momento preciso. Un altro particolare che ci è pervenuto testimonia che le celebrazioni religiose erano affidate in quel periodo ad un monaco certosino.

In una visita pastorale successiva che il vescovo titolare di Cesarea di Bitinia Angelo Peruzzi effettuò nella diocesi di Pavia nel 1576 risultò che la parrocchia apparteneva al vicariato di Mirabello.

Nel 1769 risultò ancora legata al vicariato di Mirabello e nel 1792, dagli atti relativi allo stato delle parrocchie diocesane locali, le venne certificato un reddito pari a 590 lire.

All'inizio del XIX secolo il patronato parrocchiale era in capo alla comunità locale. Alla fine del secolo (entro il 1887) venne elevata a dignità parrocchiale e secondo quanto si desume dagli atti visitali del 1898, il vescovo di Pavia Agostino Gaetano Riboldi attestò la presenza nella parrocchia di varie associazioni e confraternite, alcune dedicate alla Sacra Famiglia, al Santo Rosario, al Santissimo Sacramento, alle Figlie di Maria e ad altre finalità legate al culto.


FRAZIONI

Cascine Calderari  è uno dei centri abitati che compongono il comune italiano di Certosa di Pavia, conta 735 abitanti. Costituì un comune autonomo fino al 1872, quando venne unito al comune di Torre del Mangano.

La località è nota fin dal 1452 come Cassina de Caldraris; apparteneva alla Campagna Soprana pavese; nel 1757 gli furono uniti gli ex comuni di Cassina Trebigliana (sec. XIV - 1757 ora Cascina Colombara) e di Uomini del Trono (sec. XIV - 1757). 
Samperone Il nome del paese deriva dal toponimo originario "Sancto Perrono" (1181)
Torre del Mangano Il toponimo «Torre del Mangano», indicato come appartenente al Barco Novo, risale al secolo XIV. Precedentemente la località era denominata Burgarum e solo nel corso del Trecento, dopo che la famiglia patriazia pavese dei Del Mangano fece fortificare con una torre (documentata dal 1302) il podere agricolo che possedevano nel luogo, prese l'attuale nome. Sempre nel corso del XIV secolo, i Del Mangano trasformarono la torre in un castello, menzionato la prima volta nel 1328. Torre del Mangano è il centro storico e la sede comunale di Certosa di Pavia, conta 3 303 abitanti. Il toponimo fu sostituito dall'attuale nel 1929, al momento dell'annessione di Torriano e Borgarello.
Torriano, Boschetto, Cascina Fiamberta, Cascina Tirogno

STORIA

Le prime tribù che s'insediarono nella Pianura padana furono i Liguri e gli Umbri, che si limitarono alla coltivazione delle poche zone fertili. Con l'avvento degli Etruschi, furono attuate opere di canalizzazione e di drenaggio mirate all'arginamento del fiume Po.
In epoca romana i terreni furono divisi secondo il metodo della centuriazione, in modo che ogni fondo avesse una superficie costante e regolare pari a circa cinquanta ettari. Tale suddivisione diede origine ad una rete di strade che correvano parallele a quella che ancora oggi collega Milano a Pavia; ne esiste ancora una che passa in adiacenza al muraglione della Certosa e giunge fino al cimitero di Borgarello.
Questi territori passarono poi sotto il dominio dei Goti, dei Longobardi (dei quali la città di Pavia fu capitale) e dei Franchi, senza perdere la loro forte identità agricola.
Successivamente i terreni vennero anche suddivisi nei primi latifondi. Intorno al 1100 il Comune di Borgarello, uno dei più potenti della zona, fece costruire un castello a pianta quadrata proprio nella comunità “in Burgari”, che corrisponde all'originario nucleo abitativo di Torre del Mangano. L'espressione “in Burgari” deriva probabilmente dal sostantivo “burgaria”, che significa brughiera e descrive la condizione del territorio a quell'epoca. Il nome di Torre del Mangano trae origine quasi certamente dalla nobile famiglia del Mangano che, in epoca comunale, possedeva il castello. Tale fortezza fu venduta nel 1397 ai monaci Certosini.

Nel 1359 Gian Galeazzo II Visconti conquistò Pavia; egli diede inizio alla costruzione del castello e del parco annesso e, con il secondo ampliamento, fece includere anche Torre del Mangano nei terreni circondati dalle mura di recinzione. Una delle porte si trovava in corrispondenza a quella che oggi è la cascina di Porta d'Agosto. Proprio a questo periodo risale anche la costruzione del canale Navigliaccio, tra Binasco e Pavia, e del monumento della Certosa, fondato nel 1396 e consacrato nel 1497. La Certosa rappresentò per il territorio una ricchezza non solo dal punto di vista religioso e culturale, ma anche economico. I monaci Certosini determinarono infatti il miglioramento della produttività agricola mediante l'uso delle marcite, che consentivano di ottenere più di un taglio d'erba l'anno, e delle “conserve”, luoghi interrati e riempiti di ghiaccio dove conservare gli alimenti.

Nei secoli si susseguirono le dominazioni straniere: Spagnoli prima, Francesi ed Austriaci poi, spadroneggiarono in questi territori fino all'unità d'Italia.
L'assetto di Torre del Mangano, dal periodo visconteo, rimase pressoché invariato fino all'ultimo dopoguerra. Era un piccolo paese: gli edifici sorgevano nelle odierne vie Case Nuove, Fratelli Cairoli, Partigiani, in Vicolo San Michele e ai lati del Viale Certosa. Le campagne circostanti davano il lavoro ad alcune famiglie, mentre coloro che non facevano i contadini erano assunti presso i Molini Certosa, la Galbani o in fonderie a Pavia.

Nel 1859 furono costruite le prime case sul viale, ma l'area adiacente al monumento rimase fortunatamente inalterata. Dietro alle mura della Certosa e vicino allo stabilimento Galbani ad est, come anche alla fine di Via Marconi ad ovest, sorgevano due fornaci che producevano mattoni.

Dal 1871 il Comune di Cascine Calderari fu soppresso e unito a quello di Torre del Mangano, che - in seguito al Regio Decreto Legge del 31 gennaio 1929 - assunse la denominazione di Certosa di Pavia e riunì anche il Comune di Torriano e il Comune di Borgarello. La nascita d'importanti industrie nelle città vicine, assieme alla strada statale che attraversa il paese unendo comodamente Milano a Pavia, determinarono un notevole accrescimento urbano; nel 1946 sorsero in Via Repubblica le prime villette e la Cademartori.

Nel 1958 Borgarello tornò ad essere comune autonomo e attualmente le frazioni di Certosa sono: Cascine Calderari, Samperone e Torriano.
Il comune fu fondato nel 1929 dall'unione dei comuni di Torre del Mangano, Torriano e Borgarello (il quale si distaccò poi nuovamente nel 1958).

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