CESATE (Mi)

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Chiesa dei Santi Alessandro e Martino

La chiesa dei santi Alessandro e Martino è la chiesa più importante del paese, sede della Comunità pastorale San Paolo VI.

La chiesa risulta essere stata edificata nel 1619, per volere di Carlo Borromeo, che ne ordinò l'ubicazione nel 1573 durante la sua visita pastorale.

L'edificio, in stile neoclassico, venne completato nel 1793, sotto il parroco Giovanni Resnati, successivamente nel corso degli anni vennero effettuate diverse migliorie che ne modificarono molto l'aspetto e la grandezza.

Nel 1927 il parroco di allora fece costruire la grande scalinata attuale al posto dei piccoli e ripidi scalini che si affacciavano, fino ad allora, su quello che era il cimitero del paese.

Santuario di Santa Maria delle Grazie (del latte)

Il Santuario di Santa Maria delle Grazie (o della Madonna del Latte), chiamato affettuosamente dai cesatesi "la chiesetta", è un santuario mariano di pianta quadrata eretto agli inizi del XVII secolo in piazza IV novembre al posto di una precedente chiesa.

Al suo interno è posto il preziosissimo affresco della Madonna del Latte, riconducibile a un discepolo di Bernardino Luini, oltre alla tela quattrocentesca raffigurante la Madonna col Bambino assieme ai santi Bernardino e Rocco, posta fino al 1971 in via Carlo Romanò.

LOCALITA' E FRAZIONI

Cascina Biscia

In origine la Cascina era chiamata "Cassina della Bicia", come testimoniano i documenti di fine 1800. Iniziò ad essere chiamata "Cascina Biscia" solo agli inizi del 1900.

Le origini di questo nome sono incerte e vanno indietro nei secoli, forse deriva dalla strada che metteva in comunicazione la Cascina al paese che seguiva un corso tortuoso, come la biscia quando si muove.

Prima della costruzione della cascina, il territorio tra Cesate e Garbanate era completamente coperto da fitti boschi che soffocavano i pochi terreni coltivabili.

Quando questo territorio (con i paesi circostanti) venne acquistato dalla famiglia nobile dei Caravaggio, iniziò una serie di bonifiche agricole nei boschi attorno alle curtis di Cesate, Pertusella e Garbagnate e venne commissionata dalla famiglia la costruzione di cinque cascine dove sistemare i nuovi contadini (le cascine Selva, Palazzetta, Fornacia, Bariola e Bicia).

Nonostante non si conosca l'esatto anno di fondazione della cascina, è documentato che essa risulti abitata già fin dal 1574, quando vi dimoravano 15 persone (appartenenti alle famiglie Caronno e De Golpi) che coltivavano i terreni sotto il massaro Carlo di Conza.

Dalla seconda metà del 1800 la cava della Biscia e i campi attorno alla cascina iniziarono a venire trascurati dai coltivatori a causa dei carichi di diversa natura che il padrone faceva coltivare.

Nel 1920, Cesate e le terre circostanti, di proprietà di un orfanotrofio milanese, vennero cedute ai contadini, fino ad allora affittuari. I neo-proprietari vollero restaurare gli immobili ed anche alla Biscia si decisero, tra le altre modifiche ed innovazioni, l’allargamento e la sistemazione della vecchia strada che unisce al paese, stendendo un notevole strato di ghiaia.

Durante la guerra civile italiana, gli abitanti della località costruirono diverse gallerie sotterranee per proteggersi dai bombardamenti, gallerie che crollarono dopo la guerra, assieme alla cava che venne coperta alla fine degli anni '40.

STORIA

L'antico nome del era quindi "Cixate" come compare nel manoscritto "Notittia Cleri Mediolanensi" di Goffredo da Bussero, nonostante siano state formulate diverse ipotesi, non è ancora certa l'etimologia del nome.

Il nome Cixate continuò ad essere utilizzato fino al XVIII secolo, quando iniziò ad essere italianizzato in "Cisate". A partire dalla seconda metà XIX secolo, il nome si evolse in "Cesate".

Secondo alcuni studi, Cesate risulta essere stata fondata nel I secolo a.C., durante la conquista romana della Gallia, come avamposto gallico formato da alcune abitazioni militari attorno al Parco delle Groane.

Con l'avvento del Cristianesimo, vengono costruite tre nuove chiese: una dedicata alla Madonna, una dedicata ad Alessandro di Bergamo e una a Martino di Tours.

Durante il Medioevo, Cesate era costituita da un gruppo di cascine circondate dai boschi, che soffocavano il poco terreno coltivabile, causando povertà. Gli abitanti di allora iniziarono quindi ad abbandonare il paese per le pessime condizioni di vita e per i duri tributi che il feudatario esigeva.

Durante il Basso Medioevo, Cesate è sotto la completa giurisdizione, sia governativa che religiosa, della pieve di Bollate, ove risiedeva il prevosto con il capitolo dei canonici, i quali facevano vita comune tutta la settimana, fino a quando la domenica facevano visita nei diversi paesi per celebrarvi la messa e curare l'istruzione religiosa.

Nel 1345, l'epidemia di Peste nera si abbatté con particolare violenza su Cesate, causando numerose carestie, tanto che sulla strada per Garbagnate, venne costruito un piccolo lazzaretto, dedicato a Erasmo di Formia. In ricordo del lazzaretto, nel XIX secolo, è stata posta una stele tuttora presente all'incrocio tra via Roma e via Aldo Moro.

Durante l'era moderna Cesate iniziò ad acquistare importanza tra i paesi dello Stato di Milano, principalmente per l'acquisizione del paese da parte dell'importante famiglia Caravaggio, nel XVI secolo.

I Caravaggio iniziarono un fiorente periodo di innovazione a Cesate, con l'allargamento del centro abitato, bonifiche territoriali attorno ad esso e la costituzione di cascine collegate al paese dove potessero lavorare nuovi contadini, come la Biscia, la Selva e la Palazzetta. I Caravaggio fecero edificare le chiese dei Santi Alessandro e Martino e di Santa Maria delle Grazie.

In ricordo dei Caravaggio, nel 1825, è stata posta una targa, in via Carlo Romanò 12.

L'11 dicembre 1715 i fratelli Giovanni e Diego Manriquez, titolari del Contado di Desio, vendettero Cesate assieme a Cassina Pertusella a Francesco Gozzi da Casalmaggiore, che divenne signore locale.

Il 9 ottobre 1735, l'imperatore Carlo VI d'Asburgo eleva Cesate con Pertusella a Marchesato.

Nel 1809, Napoleone, con Regio decreto, decise di sopprimere il comune di Cesate e di accorporare il suo intero territorio a Garbagnate Milanese.

Cesate ritroverà la sua autonomia solo nel 1815, con la Restaurazione austriaca.

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