BRESSO (Mi)


MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Santuario della Madonna del Pilastrello

sorge all'altezza della quinta pietra migliare della Valassina ed è sito in Via Vittorio Veneto 57.  Il santuario, costruito all'inizio del 1600, è così detto per l'immagine votiva cinquecentesca contenuta nell'altare maggiore, affresco della Madonna con bambino, anticamente dipinto su una colonna che indicava la distanza in miglia da Milano e oggetto di profonda devozione popolare, ancora attestata dagli ex voto esposti. Il presbiterio è decorato con un ciclo pittorico settecentesco rappresentante Santi e Dio Padre tra angeli.

Chiesa dei Santi Nazaro e Celso

la più antica, risalente al xv secolo. Il sagrato della chiesa, nel corso del 2006 è stato dedicato a Giovanni Paolo II.  Via Roma, 2

Villa Patellani-Rivolta

residenza estiva della famiglia Patellani: è un tipico esempio di Settecento lombardo, rifacimento di una preesistente costruzione cinquecentesca. Acquistata nel 1939 dall'ingegnere Renzo Rivolta, dal 1942 viene accorpata all'area interessata dall'Iso Rivolta, divenendone sede stessa.

Villa Conti-Perini

la costruzione risale fra la fine del XVII secolo e il XIX secolo. Attualmente la proprietà è comunale ed è utilizzata per abitazioni e servizi, fra cui hanno sede alcune associazioni attive sul territorio.

Palazzo Luigi Strada

Luigi Strada fa erigere nel 1889 una struttura comunale lungo l'attuale via Giulio Centurelli (all'epoca via Vittorio Emanuele) che ospita gli uffici comunali, la scuola elementare e l'asilo. Nel tempo questo edificio ha cambiato varie volte utilizzo, attualmente è ritornata sede dell'ASL e in parte ospita alcune aule della contigua scuola media statale Rosanna Benzi.

Municipio

l'attuale casa comunale è stata costruita nel 1931 andando a sostituire la vecchia sede che si trovava in via Giulio Centurelli. È ubicato all'incrocio fra via Roma e via Isimbardi e dal 1939 fino agli anni sessanta ha ospitato l'ufficio postale cittadino. Inizialmente di soli due piani è stato rialzato di un piano, con una ristrutturazione degli anni sessanta, con conseguente creazione di portici. Questi ultimi sono stati eliminati nel corso dei primi anni 2000 per ricavare ulteriore spazio da destinare agli uffici comunali.


STORIA

La dubbia etimologia dalla quale avrebbe dovuto aver origine il nome Bresso  ha portato a delineare tre possibili origini: potrebbe derivare dal celtico brig (ossia colle o piazzaforte), potrebbe esserci un possibile nesso con la regione della Francia orientale Bresse oppure il nome della città potrebbe derivare da un suo antico proprietario terriero di origine germanica, un certo Berizzo. Da Brixium passava la via Mediolanum-Bellasium, che metteva in comunicazione Milano con Bellagio.

Nel XVIII secolo, Bresso come molti dei territori del milanese era dominato dalle famiglie Nobili che vi risiedevano. I casati Patellani, Pallavicino e Del Conte possedevano quasi trequarti della totalità del territorio. A queste famiglie e a pochi altri enti ecclesiastici spettava il compito di nominare il console, che aveva il compito di amministrale la comunità.

Grazie ai documenti del censimento Teresiano sappiamo che Bresso, che faceva parte della pieve di Bruzzano, nel 1750 aveva 618 abitanti.

Per tutto l'arco del Settecento l'economia bressese, come buona parte dell'altopiano asciutto lombardo, era incentrata sulla coltivazione dei cereali. Particolare rilevanza aveva la coltivazione del Gelso che aveva una densità tra le più elevate nello Stato (la densità media statale era di 7 piante per pertica, quella dell'altopiano asciutto, terreno preferibile per la coltivazione del gelso, era di 14 piante per pertica, la densità nella comunità di Bresso era di 28,5 piante per pertica), oltre quattro volte superiore alla media nazionale.

Nel 1869 Bresso venne unita ad Affori (assieme a Bruzzano, e Dergano) formando il comune di Affori e uniti, fino all'8 agosto 1894 quando ritornò autonoma. L'unione con Bruzzano era peraltro già stata sperimentata in età napoleonica, dal 1811 al 1816.

A metà del XX secolo, Bresso inizia un processo di industrializzazione e subisce un aumento vertiginoso della popolazione per via dell'enorme flusso migratorio che accomuna un po' tutte le città del nord Italia.

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