In epoca romana il territorio di Cernusco sul Naviglio era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica. Fino alla metà del XIX secolo il paese si chiamò Cernusco Asinario. Secondo alcuni il toponimo viene dal nome del funzionario romano Caio Asinio (morto nel 45 a.C.), la cui tomba è stata rinvenuta nel 1849 a Cascina Lupa. In epoca longobarda il territorio di Cernusco appartenne alla Basilica di Monza. Successivamente passò alla Pieve di Gorgonzola.
Nel 1443 Filippo Maria Visconti, duca di Milano, approvò il progetto di un canale che fosse in grado di irrigare le campagne nei pressi di Cernusco, oltre che di azionare i mulini della zona. I lavori furono iniziati da Bertola da Novate e si conclusero 1457. Il canale prendeva le acque dell'Adda e le faceva confluire nel Seveso, dopo Cassina de' Pomm. Nel 1497 Leonardo da Vinci, su richiesta di Ludovico il Moro, studiò un nuovo percorso e fece congiungere il naviglio con le acque della Fossa interna, con uno sviluppo complessivo, sino al Ponte delle Gabelle, di 36,5 km. Il problema del dislivello fra i due canali venne risolto con la costruzione di sbarramenti nella conca di San Marco. Nel 1459 venne costruito il ponte (quello attuale di viale Assunta), successivamente demolito e ricostruito nel 1630 e restaurato nel 1932. Il canale fu prima scavato fino alla Cassina de' Pòmm, ma Leonardo da Vinci nel 1497, attraverso la costruzione di conche, lo condusse fino a Milano. Il Naviglio della Martesana, perfezionato ed allargato nel 1572, misura 38,440 chilometri totali, 6,280 dei quali in città.
Nel XIII secolo Cernusco Asinario divenne feudo dei Della Torre, successivamente sconfitti dai Visconti, i quali incamerarono questo feudo. Nel XV secolo, sotto gli Sforza, il paese venne assegnato ai Visconti Marliani, per passare poi ai Trivulzio. Nel XVII secolo il feudo venne acquisito dai Serbelloni.
In forza del decreto di aggregazione e unione dei comuni del dipartimento d'Olona (decreto 4 novembre 1809 a) il comune di Cernusco Asinario restò a far parte del cantone IV del distretto III di Monza: la sua popolazione ammontava a 2.427 unità. Nel decreto di concentrazione e unione dei comuni del dipartimento d'Olona (decreto 8 novembre 1811) il comune di Cernusco risultava formato dagli aggregati di Cernusco Asinario e di Cassina de' Pecchi con Colombirolo e l'unita Camporicco: incluso nel distretto III di Monza, cantone V di Gorgonzola, il comune contava 2.986 abitanti. Nel 1816 le frazioni vennero scorporate a formare il ricostituito comune di Cassina De' Pecchi. Nel 1866 la frazione Increa venne scorporata e unita al nuovo comune di Brugherio.
Arrivato al Novecento come uno dei tanti comuni di Lombardia, Cernusco seguì le vicende del Regno d'Italia e del regime fascista fino alla Resistenza. La resa dei nazifascisti avvenne per diretta trattativa tra Felice Frigerio, partigiano cattolico e poi pittore cernuschese, e il comando germanico, che si era attestato a Palazzo Tizzoni nella piazza Matteotti. A Frigerio è stata intitolata la sala conferenze dell'ex Filanda. Nel 1924, si sarebbero verificate le apparizioni della Beata Vergine Maria del Divin Pianto a suor Elisabetta Redaelli.
Monumenti e luoghi d'interesse
Santuario di Santa Maria Addolorata
Villa Alari
Villa di delizia costruita all'inizio del Settecento dall'architetto Giovanni Ruggeri per il conte Giacinto Alari, costituisce uno dei maggiori esempi di Barocchetto lombardo. Presenta pregevoli interno decorati da Borroni Giovan Angelo, "il trionfo di Apollo"; Fabbrica Francesco, Pietro Maggi, Giovanni Antonio Cucchi. Ospitò l'Arciduca Ferdinando d'Asburgo, per poi venire convertita nel novecento in ospedale psichiatrico. Nel 2018 in fase di restauro.
Villa Biancani Greppi
Monumentale residenza barocca, posseduta nel Seicento da Antonio Biancani, passò alla fine del Settecento ai Greppi che ne ordinarono il restauro in stile neoclassico forse a Piermarini. Lasciata in eredità all'Ospedale Maggiore di Milano, fu convertita in ospedale perdendo arredi e decorazioni. Dal 1961 è proprietà del Comune di Cernusco che ne ha eseguito il restauro. Nell'antico parco, originariamente giardino "alla francese", è stato edificato un edificio scolastico e la Biblioteca Comunale.
Villa Uboldo
Villa Biraghi Ferrario
Palazzo Viganò
Cascina Castellana
Presenta una parte rustica articolata attorno a un cortile quadrangolare, mentre la parte padronale a ovest consiste di due piani affacciati su un piccolo giardino all'italiana, e sulla corte d'onore con un portico a tre fornici e colonne in pietra.
Nessun commento:
Posta un commento