TRADATE (Va)

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

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Castello Pusterla Melzi

Il Castello Pusterla Melzi è stato edificato nel Trecento dai conti Pusterla, nobile famiglia stabilitasi a Tradate intorno alla metà del XIV secolo. In mancanza di eredi maschi nel 1814 la proprietà passò alla famiglia Melzi Malingegni, che utilizzò la struttura come luogo di villeggiatura.

Barbara Melzi, ultima erede del possedimento, fu suora canossiana. Con lei l’edificio divenne ospizio ed educandato per le giovani. Alla sua morte il palazzo e la chiesa di Santa Maria in Castello passarono alle Madri Canossiane. Oggi la struttura ospita il convento e un istituto scolastico.

Il complesso è formato da più corpi di fabbrica di epoche differenti. Parti delle antiche mura del castello (visibili in via Barbara Melzi) si uniscono a strutture rinascimentali. Il risultato finale è un edificio rettangolare con un chiostro interno. A nord sorge il palazzo signorile, con impianto a C e affaccio su un vasto giardino. La dimora confina con la chiesa di Santa Maria, ricostruzione tardo ottocentesca di un edificio di culto medievale.
A sud si trova infine la nuova struttura, che ospita oggi l’istituto scolastico.

Villa Sopranzi

fin dal XVII secolo ai Sopranzi, una famiglia patrizia milanese, che nel 1850 procedette ad una completa ristrutturazione degli ambienti interni e delle facciate affidando i lavori ad un noto architetto del tempo, Giuseppe Jappelli. A seguito di questi lavori, la villa assunse l´aspetto di un castello di stile Neo-Gotico.

In quel periodo vennero realizzate anche le due cappelle recanti gli affreschi della Resurrezione e della Deposizione. Queste furono poste nel punto che all´epoca era l´imboccatura del viale di accesso alla villa ma che oggi é invece diventato l´inizio dell´attuale tracciato di via Sopranzi.

Nel 1863 la villa venne acquistata dal conte Nicola Concina, il quale fece sistemare il vasto parco circostante la villa, inserendovi anche nuove costruzioni.
Nel 1877, la proprietà passò alla famiglia Stroppa che ne rimase in possesso fino al 1930, anno in cui l´edificio ed il parco vennero venduti al Comune di Tradate. Questo l´adibì a parco pubblico in attesa di trovare una destinazione definitiva al prestigioso edificio.
Nel 1942, il castello e l´intero parco vennero requisiti dalle autorità militari di Milano e vennero dati in uso al Terzo Battaglione di Sanità.
Nel ottobre 1943, le autorità militari della Repubblica Sociale misero il castello a disposizione dell´Aeronautica Repubblicana e vi installano una scuola di paracadutismo, il Raggruppamento Arditi paracadutisti ed altri reparti.
Alla fine della II Guerra Mondiale i militari rimasero asserragliati in armi nel castello anche dopo la caduta della Repubblica Sociale Italiana, evacuando l´edificio solo il 28 aprile 1945.
Nel 1949, l´Amministrazione Comunale vendette il parco e la villa alla Congregazione dei Padri Pavoniani che ancora oggi ne é proprietaria.

Negli anni successivi venne realizzato un consistente intervento di recupero delle facciate che, anche se la villa continua ad avere l´aspetto di un castello, ha portato all’eliminazione di gran parte degli elementi Neo-Gotici realizzati da Jappelli. Inoltre molti degli ambienti ottocenteschi hanno perso il loro aspetto originario a seguito delle ultime ristrutturazioni, le quali non hanno tenuto conto delle destinazioni originarie dei locali. Oggi solo pochi elementi di pregio delle decorazioni iniziali sono rimasti a testimoniare l’antico sfarzo dei saloni di rappresentanza.
Anche il parco ha subito dei cambiamenti: il laghetto é stato ricoperto,  le serre e la casa del custode sono state abbattute.
Oggi Villa Sopranzi é sede dell´Istituto scolastico privato “Paolo VI” gestito dalla Congregazione dei Padri Pavoniani ed ospita nei suoi locali una scuola primaria di secondo grado (scuola media).

Villa Centenari
questo il nome della grande costruzione che domina la collina abbiatese ed è legata alla famiglia che ne era proprietaria - è stata una dei primissimi investimenti del Comune per acquisire ville e parchi.

Chiesa Prepositurale di Santo Stefano

la maggiore chiesa cittadina, la quale è affiancata da un alto campanile. L'interno custodisce alcune opere d'arte, tra cui un Battesimo di Cristo nel Giordano posto nel battistero e una Madonna col Bambino tra due Santi, posta nel transetto.

Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Abbiate Guazzone

le sue origini sono incerte, ma sembra che sia stata edificata sui resti di una preesistente cappella risalente al XI secolo. Nel corso dei secoli l'edificio ha subito radicali cambiamenti, i più consistenti dei quali avvennero alla metà del XIX secolo e nel 1924.

Chiesa di Santa Maria in Castello

Della chiesa si hanno però notizie certe solo a partire dal 1358, anno in cui Tommaso Pusterla, durante i lavori di costruzione del castello, procedette anche alla ristrutturazione completa dell´edificio religioso preesistente. Della costruzione originaria e dei rimaneggiamenti successivi non é purtroppo rimasto niente: Barbara Melzi, l’ultima erede della famiglia nobiliare che era subentrata alla famiglia Pusterla nel possesso del castello, dovendo procedere ad un consistente intervento di restauro e di recupero della struttura, nel 1879 fece riedificare completamente la chiesa ed il campanile.

Dunque, l´aspetto con cui oggi si presenta la chiesa di S. Maria in Castello é quello che le é stato conferito nell´800: un edificio a navata unica a cui si accede mediante una ripida scalinata.

Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso
Dal punto di vista documentale il monumento risale intorno al Mille, ma secondo gli architetti si può ricondurlo sicuramente anche ad un'epoca anteriore in base all'osservazione della pianta della chiesa e alla sua dislocazione sul territorio. Posta in una zona limitrofa e non centrale rispetto all'antico borgo di Abbiate Guazzone, in una collina sopraelevata, che si affaccia su un margine vallivo, presenta una pianta rettangolare, con un'abside collegata da un un segmento retto, tipica di molti monumenti presenti sul territorio sepriese di carattere funerario e  di epoca Longobarda. La struttura sembra non alterata dai secoli trascorsi, grazie proprio alla sua funzione originaria poi trasformata nel tempo in chiesa, ma sempre salvaguardata dalla sua posizione lontana dal borgo.

Chiesa di San Bernardo
L´inizio della costruzione della Chiesa di S.Bernardo risalirebbe al 1699, quando la famiglia Pusterla commissionò la realizzazione di un edificio religioso da far sorgere sul luogo in cui esisteva già una piccola cappella, che venne così inglobata nella nuova struttura.

Chiesa della Madonna Assunta.
Risulta che nel 1819 fosse in corso la sua edificazione  e che la sua costruzione sia legata all´allora recente distruzione del Convento dei Cappuccini ad opera delle truppe francesi. Questo convento, che fino a pochi anni prima sorgeva sul Monte Oliveto (zona corrispondente oggi con terreni in via dei Cappuccini appartenenti all´ex proprietà dei marchesi Citterio), era stato soppresso nel 1810 e gli edifici ad esso annessi erano stati demoliti in seguito a disposizioni del Regio Governo Napoleonico.
La tradizione orale racconta che le comunità dei dintorni si contendevano l´altare e le decorazioni della chiesa dell´ex convento; per cui si decise di caricare queste opere su un carro trainato da buoi e, nel luogo in cui gli animali si fossero fermati, lì sarebbe stata edificata una nuova chiesa.

Santuario della Madonna delle Vigne
Le prime notizie della chiesa di Madonna delle Vigne risalgono infatti al XIII secolo, ma alle origini doveva trattarsi solo di una semplice cappella, visto che S.Carlo Borromeo nel diario della sua visita del 1570 la cita appunto con l´appellativo di “cappella”.
Nel 1619, l´edificio venne ampliato con la costruzione della navata e del portico antistante che, assieme al piccolo campanile eretto nel 1921, sono strutturalmente rimaste immutate fino ai giorni nostri.
L´interno, a navata unica, presenta un soffitto a copertura a botte e delle decorazione settecentesche riportate al loro splendore durante i restauri del 1963.

Accanto alla chiesa, a partire dal 2009 l’Amministrazione comunale ha realizzato un vigneto didattico per promuovere la storia e la passata tradizione viti-vinicola tradatese

Santuario del Santissimo Crocifisso
La storia del santuario é strettamente legata a quella della famiglia Pusterla; infatti, fin dal 1297 la chiesa risulta esserne un possedimento e molti membri della casata, secondo gli usi delle famiglie patrizie del tempo, vi hanno trovato sepoltura.
Sempre i Pusterla, che all´inizio del XVI secolo avevano affidato il santuario alla Congregazione dei Servi di Maria donando un terreno attiguo per costruirvi un convento, nel 1578 finanziarono la completa riedificazione della chiesa.
Nel 1770, in seguito da disposizioni delle autorità austriache, il Convento dei Servi di Maria venne soppresso e il Santuario messo in vendita; furono allora i cittadini tradatesi a provvedere al mantenimento della chiesa, mentre il convento, che ancora oggi é visibile alla destra del santuario, divenne un´abitazione privata.
Sembra che fu proprio in quella occasione che la chiesa, che fino ad allora era stata chiamata Chiesa di “S.Salvatore”, assunse la denominazione di “Santuario del Santo Crocefisso”.

FRAZIONI
Abbiate Guazzone. Nell'Alto Medioevo il borgo di Abbiate aveva una discreta importanza ed era sede di un castello, poi distrutto dai Milanesi nel 1070. Abbiate seguì le sorti del Seprio e quindi del Ducato di Milano e del Regno Lombardo-Veneto.

Per secoli ebbe una popolazione inferiore al migliaio di abitanti ma manifestò una sensibile crescita demografica nell'Ottocento, arrivando a contare 1388 residenti nel 1861.

Nel 1899 venne installata ad Abbiate Guazzone una stazione di trasformazione elettrica, collegata alla centrale di Vizzola Ticino, la quale permise l'approvvigionamento di elettricità per il paese stesso e la vicina Tradate.

Il Comune di Abbiate Guazzone fu annesso a quello di Tradate il 6 maggio 1928, diventandone frazione.

CeppineIl rione prende il nome dalla parola “cepada” che significa cespuglio e siepe. Lo stemma del rione è contrassegnato dal colore verde del prato oltre che dal simbolo della chiesa di Sant'Anna, in color mattone, e dal ceppo che dà il nome al rione. Quest'ultima venne demolita nel 1959 e sostituita da un'altra costruita e inaugurata il 30 ottobre del 1960. Il rione ha avuto origine da due gruppi di cascine collocate sulla strada per Torba e Castelseprio. Gli edifici che compongono il quartiere sono stati costruiti negli ultimi trent'anni. Caratteristica peculiare del rione sono gli spazi verdi in particolare della campagna, che nel tempo è diminuita per la crescente urbanizzazione.

Il 7 febbraio 1993 il Cardinale Carlo Maria Martini ha compiuto la visita pastorale alla Parrocchia, nell'ambito alla visita alla città di Tradate

STORIA

L'origine del nome Tradate ha un principio incerto. Vi sono infatti due diverse interpretazioni riguardo alla sua nascita:

  • lo storico Gerhard Rohlfs individua l'origine del nome dal nome proprio di persona "Theodorus";
  • secondo Antonio Olivieri, invece, la denominazione Tradate è legata al nome germanico "Teuderad" che si trasformò poi in "Tederate", appellativo ritrovato nel Codex Longobardorum;
  • alcuni parlano poi di un nome in epoca romana, Tradatum.

Il nome Tradaa (utilizzato tuttora nel dialetto locale) lo ritroviamo scritto in alcune pergamene risalenti al XII e XIII secolo e, nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, è riportato anche il nome Tradate.

Nel territorio di Tradate passava, in età romana, la Via Mediolanum-Bilitio, che metteva in comunicazione Mediolanum (Milano) con Luganum (Lugano) passando da Varisium (Varese).

Il territorio era probabilmente già abitato in epoca romana, e continuò poi ad esserlo nel periodo successivo alle migrazioni barbariche del V e VI secolo d.C, che portarono alla caduta dell'impero.

Tra l'XI e il XIII secolo, il tradatese subì gli effetti della politica espansionista del Ducato di Milano e nel 1071 avvenne la distruzione del castello di Abbiate Guazzone. In questi anni la famiglia Pusterla iniziò ad rafforzare il proprio predominio sulla zona (durato fino al XVIII secolo), e nel XIV secolo edificò un proprio castello, tutt'oggi esistente.

Passata sotto il dominio asburgico, la zona subì nel ´700 un riordino catastale, con la realizzazione di numerose mappe del territorio.

Dal 1878 il borgo venne collegato agli altri centri della zona dalla ferrovia. Dal 1899, invece, Tradate venne collegata alla linea elettrica, grazie alla centrale di Vizzola Ticino.

Alla fine del XIX secolo il borgo risultava legato all'agricoltura e all'attività tessile, con attività di trattura e tessitura; la prima attività di rilievo in questo settore nacque nel 1879 presso il complesso di Villa Castiglioni, avviata dagli imprenditori Cesare Castiglioni e Alessandro Lonati; dal 1885, quest'ultimo proseguì da solo l'attività, ammodernando la produzione con 25 telai azionati dal vapore e situati in un moderno stabilimento dotato di energia elettrica auto-prodotta.

Era diffusa anche la tradizionale lavorazione della carta, sviluppatasi soprattutto a partire dal 1880 con la fondazione dello Scatolificio Pusterla, tuttora esistente.

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