Ristorante Antica Torre
chiesa parrocchiale di San Vittore
Fu riedificata nel settecento probabilmente sopra un preesistente edificio medievale e dal 1581 prese il nome del Patrono del paese.. La facciata della chiesa è suddivisa in due ordini da un cornicione orizzontale, l’ordine inferiore è diviso da quattro paraste, al centro si colloca il portale con la terminazione superiore a timpano interrotto. L’ordine superiore è caratterizzato, al centro, da un mosaico raffigurante il martirio di San Vittore inquadrato da due lesene, ai lati la facciata è raccordata al cornicione con velette curvilinee che terminano in due fiaccole. Il coronamento della facciata è dato da un timpano. L’interno, voltato, ad aula unica, presenta due cappelle laterali, quella sinistra entrando è adibita a penitenzieria, in quella a destra sono conservate statue di Santi e i bassorilievi di Antonio Quattrini. L’abside ha pianta quadrata, la sua parete di fondo reca un mosaico con angeli oranti; nella lunetta superiore, si trova la raffigurazione di un Cristo Risorto. Appena prima del presbiterio si trovano due nicchie: quella a destra ospita una statua della Vergine e quella sinistra una tela raffigurante San Gerolamo, collocata sopra il fonte battesimale. Sopra il portale di accesso, all’interno, si trova l’organo posizionato sopra una balconata. La volta è interamente affrescata e decorata, al centro si trova la glorificazione di San Vittore Martire con quattro cartigli che riportano le quattro virtù cardinali; negli arconi sono invece raffigurati i quattro Evangelisti.
Santuario della Madonnetta
Narrano le cronache che una giovinetta muta di Caronno Ghiringhello (Varesino) venne a raccogliere legna verso Gornate Olona, aveva sete e bevve alla sorgente che sgorga dalla ripa della cascina morosina: recuperò la parola chiamando “mamma, mamma!!”. Molte persone accorse sul luogo trovarono un sasso raffigurante la madonna sul fondo dell’acqua.
Il luogo era sul confine tra Gornate Olona e Caronno Varesino, quindi per decidere dove erigere una cappella fu fatto correre un carro di mucche selvatiche. Un’altra grazia ricevuta ad un uomo, che guarì la gamba ungendola con l’olio della cappella, decise l’ampliamento dell’edificio in santuario nel 1650.
Dotata di campana nel 1680, ex – voto più antico del 1733, mentre le balaustre (oggi asportate) recavano la data del 1706. La chiesa era dedicata al Divino Salvatore, come scoperse il Cardinale I. Schuster nel 1933, quando visitò anche S. Michele, S. Croce e S. Nazaro. Nel 2004 il Comune di Gornate Olona ha commissionato all’Arch. G. De Cesare il restauro della chiesa.
FRAZIONI
Biciccera, Madonnetta, San Pancrazio
STORIA
Gornate Olona lega la sua storia a quella del Contado del Seprio e in particolare a Castelseprio, con il quale confina. Il toponimo Gornate si presume derivi da ‘Gorno’, la cui matrice originaria è la parola teutonica ‘Gor’ che significa stagno, laghetto, palude (nel passato esistevano degli acquitrini che circondavano il paese). La presenza romana è testimoniata dalla piccola necropoli di cremati in località San Pancrazio, dove probabilmente passava la strada romana che conduceva da Novara a Como. Tra il secolo VIII e IX il territorio gornatese costituì “castellantia” di proprietà del Castrum e pertanto i suoi abitanti dovevano contribuire al mantenimento della roccaforte in cambio di ospitalità in caso di invasioni.
La chiesa parrocchiale di San Vittore, oltre al Santuario della Madonnetta e alla chiesa di Santa Maria nel complesso di Torba, è situata nel centro cittadino; fu riedificata nel settecento probabilmente sopra un preesistente edificio medievale e dal 1581 prese il nome del Patrono del paese.
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