LUVINATE (Va)


MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

 osservatorio astronomico G. V. Schiaparelli

Monastero di Sant'Antonio

Le origine del monastero sono fatte risalire al 1578, quando le monache della comunità di Santa Chiara di Bosto, che si erano aggregate a quelle di Sant'Apollinare di Milano, si trasferirono a Varese, nel monastero appunto di Sant'Antonino, mantenendo beni nel territorio di Bizzozzero e Binago (Ordini religiosi, Sant’Antonino, Varese; Fondo di Religione, Sant’Antonino, Varese).

Da un memoriale non datato, ma posteriore alla morte di san Carlo, si apprende inoltre che al tempo dell'arcivescovo Borromeo al monastero di Varese furono aggregati quello di Lainate, dedicato a Sant'Antonio, il 27 agosto 1571, e il monastero di Santa Chiara di Bosto, il primo di benedettine e il secondo di clarisse (Ordini religiosi, Sant’Antonino, Varese), che conservarono abito, usi e regole proprie pur vivendo con le benedettine: le clarisse vennero soppresse nel 1782 (Mosconi 1990, p. 165).
Nel secolo XVIII il monastero risulta possedere terreni nelle comunità di Varese, Barasso, Casciago, Luvinate, Morosolo, nella pieve di Varese; Binago, nella pieve di Appiano; Cairate, nella pieve di Olgiate Olona; Oggiona con Santo Stefano, nella pieve di Gallarate; Arsago, nella pieve di Somma (Possessi dei monasteri femminili, sec. XVIII). L'Agenzia centrale dei beni nazionali della repubblica cisalpina dispose la vendita separata dei beni del soppresso monastero di Sant'Antonino con avvisi dell'11 e del 26 fiorile anno VI (Fondo di Religione, Sant’Antonino, Varese).

Chiesa di Sant'Ippolito e Cassiano

entrambi martiri cristiani dei primi secoli; una importante sagra viene organizzata nel paese nella seconda o nella terza domenica d’agosto, aperta da una cerimonia suggestiva condotta solitamente dal Prevosto di Varese, che poi celebra una Messa solenne davanti alla popolazione.

STORIA

Abitata già in età romana, vide nel Medioevo la nascita del monastero delle Benedettine di Sant'Antonino, che influenzerà a lungo la vita economica locale. Il territorio comunale, insieme ad altri possedimenti, inclusi in una considerevole proprietà fondiaria che si estendeva anche ai centri limitrofi, veniva amministrato dalla badessa del cenobio Bima de Cuvio, coadiuvata da otto suore; nel 1428 le suore del monastero di Torba si unirono a quelle del monastero di Luvinate sino alla metà dello stesso secolo. Durante il '500 iniziò la decadenza del convento e le suore furono trasferite a Varese in un nuovo edificio, per volontà di S. Carlo. Tutti i beni mobili ed immobili del monastero divennero possedimento dei conti Stampa fin quando l'ultimo discendente di questo casato lasciò in eredità l'intero complesso all'istituto "Figli della Provvidenza". Oltre all'edificio religioso, che ospitò le monache, sorgono nel cuore dell'abitato la chiesa dei Ss. Ippolito e Cassiano di architettura ottocentesca, l'antica Cascina Selvapiana e l'abbazia di S. Vito, entrambe del '300. Del castello rimangono solo pochi ruderi, mentre si è conservata molto bene la Villa Mazzorin, edificata nel 1877 seguendo linee eclettiche per volontà dei nobili veneti Mazzorin, da cui prende il nome.  

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