COLOGNO MONZESE (Mi)

Il termine "Cologno", utilizzato anche per altri due comuni lombardi (Cologno e Cologno al Serio), deriva dal latino colonia, mentre l'aggettivo "Monzese" è usato per motivazioni storiche: sin dal IX secolo faceva parte della Corte di Monza.

L'origine di Cologno Monzese risale al IV secolo, durante il periodo delle colonizzazioni romane. Chiamata originariamente Colonia super Lambrum in quanto edificata sulla riva sinistra del fiume Lambro, Cologno era un centro rurale di pochi abitanti.

Il dominio dei Longobardi, iniziato idealmente quando cadde l'impero romano d'occidente, influenzò molto l'organizzazione del territorio. L'antica chiesa di San Giuliano reca sulla facciata un'iscrizione che fa risalire la costruzione al 599, in onore a Teodolinda, la regina dei Longobardi. Durante l'alto medioevo Cologno entrò a far parte della Corte di Monza, un'antica organizzazione clericale che sottostava all'arcidiocesi di Milano.

Il 9 dicembre 1866 quando venne emanato il regio decreto, vennero aggregati a Cologno i centri abitati di Malnido (oggi San Maurizio al Lambro) e Bettolino Freddo, fino ad allora appartenuti al comune di Moncucco.

Successivamente, soprattutto a causa dell'immigrazione interna proveniente dal Sud Italia, si verificò una crescita demografica molto rilevante che comportò un aumento della popolazione residente tale per cui fu insignita del titolo di città. Oggi i flussi migratori sono cambiati, ma continuano in special modo con l'accoglienza di extracomunitari. Fino agli anni settanta si svilupparono sul territorio comunale diverse attività industriali. Negli anni ottanta, iniziò un processo di deindustrializzazione, che fu in parte sostituito da attività legate al settore terziario, favorito anche dal prolungamento della metropolitana milanese, che sul territorio conta tre stazioni della linea 2.

FRAZIONI

Metallino, Bettolino

San Maurizio al Lambro

In origine il borgo si chiamava Albairate (anno 830 d.C. il nome Albairate fa la sua prima comparsa in un documento ufficiale) cambiato poi in Malnido in seguito al dominio del Barbarossa (nel 1350 il nome Malnido fa la sua prima comparsa in un documento ufficiale).

Dopo varie richieste fatte dal primo parroco Don Luigi Tagliabue alle autorità competenti con motivazioni specifiche sul nome Malnido: "1-Perché tale denominazione è poco simpatica e di origine oscura. 2-Per attuare il desiderio espresso dal Beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari nella Visita Pastorale del 1916. 3-Perché San Maurizio è il Patrono della Fraz. lambita dal fiume Lambro". Con Regio Decreto 18 febbraio 1930 la frazione cambiò la sua denominazione da Malnido a San Maurizio al Lambro.

L'area, dall'inizio del Novecento ad oggi, è stata modificata in base alla crescita demografica ed economica dovuta alle industrie presenti. Il piccolo borgo rurale è diventato un paese di molte migliaia di abitanti, per lo più operai del sud dell'Italia immigrati al nord, facendo nascere nuovi quartieri residenziali.

Fino al 1866 Malnido era frazione di Moncucco; in tale anno, con la soppressione di tale comune, divenne frazione di Cologno.

San Giuliano Monzese

Registrato agli atti del 1751 come un villaggio milanese di 101 abitanti saliti a 338 nel 1771, alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 San Giuliano risultava avere 370 residenti. In età napoleonica il comune venne soppresso e aggregato per la prima volta al limitrofo comune di Cologno, ma recuperò poi l'autonomia con l'istituzione del Regno Lombardo-Veneto. Fu tuttavia lo stesso governo di Vienna ad accorgersi col tempo della razionalità dell'operato francese, anche tenendo conto dello sviluppo edilizio che stava portando alla fusione fisica dei due abitati: fu così che col dispaccio governativo del 17 gennaio 1841 gli Asburgo tornarono sui loro passi e deliberarono la definitiva annessione di San Giuliano a Cologno.


MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Chiesa di San Giuliano

 l'influenza dei dominatori Longobardi è rintracciabile nell'antica pieve di San Giuliano, anche se la struttura della chiesa è di stile romanico e non gotico. Questo tempio, dedicato a San Giuliano martire dalla devozione di Teodolinda regina dei Longobardi, fu fondato nell'anno 599 e restaurato nell'anno 1600.

All'ingresso della chiesa sono poste due acquasantiere, una con al centro un Angelo e l'altra il Buon Pastore. Nella navata centrale vi sono affreschi settecenteschi raffiguranti gli evangelisti (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) e i Padri della Chiesa (Gregorio, Ambrogio, Girolamo e Agostino). Alle spalle dell'altare è esposta una grande tela raffigurante una copia dell'Incoronazione di spine del Tiziano.

Chiesa antica dei Santi Marco e Gregorio

Si tratta di una chiesa di origini medioevali, nella quale abitarono dal X secolo sino al 1700 circa, i padri cistercensi del monastero di Sant'Ambrogio. L'interno è ricco di affreschi risalenti al XV secolo e lo spazio disponibile è spesso adibito a mostre

Villa Casati

Di proprietà della famiglia Casati, è l'edificio in cui ha sede il consiglio comunale, la biblioteca civica e la polizia locale. Di origine medioevale, l'edificio era proprietà del monastero di Sant'Ambrogio. Nel 1592 subì una prima ristrutturazione quando passò alla proprietà della famiglia Besozzi e solo nel 1798 entrò in possesso della famiglia Casati.

Nessun commento:

Posta un commento

GROTTE DI RESCIA (Co)

  Le sette Grotte di Rescia, unite in un unico complesso agli inizi del ‘900, si snodano lungo un  percorso turistico di ca. 500 m  alle pen...