CASSANO D'ADDA (Mi)

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Villa d'Adda - Borromeo location per eventi

Castello di Cassano d'Adda hotel ristorante


Palazzo arcivescovile di Groppello location per eventi

Ristorante Barabitt

Campanile e chiesa di Santa Maria Immacolata e San ZenoIl campanile di Cassano fu commissionato da Beatrice Regina della Scala nel 1381. Siamo nel momento di passaggio tra lo stile romanico lombardo e il gotico. Il campanile misura 42 metri di altezza ed è un monumento nazionale. Originariamente serviva anche da vedetta sulla Gera d'Adda; per questo motivo era aperto in alto. Nel 1861 il prevosto don Milani dotò il campanile dell'attuale concerto di otto campane.

Chiesa di Sant'AntonioOspita tele del Legnanino e l'altare ligneo di fra Francesco da Cedrate.

Chiesa di San DionigiAffrescata dal Fiamminghini e dal Cinisello.

Cascina BinagaLa Cascina Binaga era un'antica tenuta di campagna facente capo a un complesso, oggi rudere, edificato a fine Cinquecento e fu per lungo tempo posseduta dai Binaghi, una famiglia aristocratica milanese: il complesso appare caratterizzato da una costruzione in mattoni rossi, inusuale rispetto all'uso locale dei ciottoli di fiume, da grandi finestre sormontate da un architrave e ad arco ribassato, sempre in mattoni, e da un rosone decorativo sulla facciata, nobilitante l'ingresso. Da un punto di vista storico risulta che la cascina ai primi del Settecento era ancora di proprietà dei Binaghi, i quali, pur risiedendo per lo più a Milano in parrocchia di S. Nazaro, avevano consolidato la loro presenza nella Gera d'Adda, risultando proprietari di beni anche a Brignano in persona dei fratelli Diego e Livia Binaghi figli del fu Giovanni; in particolare Livia Binaghi andò in sposa nel 1699 al nobile Giuseppe Maria Sessa, i cui figli Carlo e Giacomo Sessa nel 1734 acquistarono dai marchesi Visconti Ajmi la Cascina Ravajola ad Arzago d'Adda.

Palazzo Cornaggia-MediciSede del Municipio. L'edificio è dimora storica, risalente al 1780 ca., realizzata su progetto attribuito a Paolo Bianchi

Palazzo BervaCostruzione di architettura ottocentesca con facciata che guarda verso il Belvedere. Dagli stati d'anime risulta che nel 1833 non era ancora stato edificato, anche se la famiglia Berva aveva già acquistato i terreni. È tra le edificazioni più imponenti della città. Dalla parte opposta del Belvedere il palazzo confina con i caseggiati costruiti nella piazza Lega Lombarda; tramite un cortile, si può accedere anche alla piazza San Zeno e quindi in via Veneto. È attualmente sede della Banda cittadina, dell'ASL, dell'ANA e ospita numerose iniziative culturali e artistiche. Il primo piano è ornato da graziosi affreschi.

Villa BrambillaSi tratta di uno dei più antichi palazzi cassanesi, fatto edificare da don Matteo Rosales, marchese di Castelleone, nella seconda metà del XVII secolo. Venne trasformata nel secolo successivo dal nobile milanese Giuseppe Pezzoli in dimora nobiliare per residenza di vacanza. A pianta semplice, è un blocco unico con sviluppo lineare allungato di quasi 50 metri. Il retro su via Verdi è piatto e privo di ornamenti mentre la facciata rivolta verso la Muzza presenta decorazioni e motivi ornamentali in stile Rococò. Il corpo centrale della villa, a giochi chiaroscurali. I valori della leggerezza e della luminosità trovano riscontro nell'ampio spazio riservato alle aperture che, svuotando e alleggerendo le pareti con ampie sequenze di finestre, accentuano l'ariosità degli interni. La pianta della villa è elegantemente articolata e aperta e si integra nel paesaggio rispettando i criteri di simmetria, proporzione, armonia, funzionalità. Splendide le opere pittoriche realizzate al suo interno dai fratelli Galliari che crearono notevoli effetti di spazialità con inquadrature architettoniche di finte colonne e anche con il largo utilizzo del motivo con la conchiglia, assecondando la moda della decorazione a 'rocaille' adoperata per gli interni delle dimore patrizie così come delle chiese. Il salone posto al primo piano, ancora perfettamente conservato, è un capolavoro d'arte: decorato da tele con motivi floreali, conchiglie, nastri e foglie; i due lati della sala sono inoltre impreziositi da due grandi paesaggi marini incorniciati; il restauro ha loro restituito luminosità.


Fontana del DelfinoCreata al tempo del fascismo, ora in piazza Garibaldi. È stata al centro di accurati restauri nel 1996, anno nel quale sono state collocate, a fianco del delfino, due statue rappresentanti il fiume Adda e il canale Muzza, al posto delle due anfore in terracotta.

Portone del RicettoNel 1764 il procuratore generale del feudo di Cassano fece demolire il vecchio portone che immetteva in Ricetto, antico avanzo del ponte che permetteva l'ingresso al circondario del castello e fece erigere, a ornamento della piazza, la grandiosa porta con lo stemma della famiglia Bonelli. Un progetto che asseconda la mentalità secondo la quale si doveva aprire i chiusi delle mura medioevali, per aprire i borghi e accogliere nuove costruzioni. Cassano spostò così l'asse del piano regolatore dal castello alla strada statale che porta a Milano. Nel 2002 è stato al centro di un accurato restauro.

RuotoneSi tratta di una grande ruota fatta costruire a Groppello dal Cardinal Borromeo per il sollevamento dell'acqua del Naviglio e l'irrigazione delle proprietà terriere. Ricostruito nel 1989, esso ha subito un ulteriore restauro alla fine del 2009: esso è divenuto ormai simbolo dei Groppellesi.


FRAZIONI
Cascine San Pietro La frazione ha avuto nel corso dei secoli diverse denominazioni: "Bergias", poi "Cascine Franche", infine "Cascine San Pietro". Si formò probabilmente attorno ad una "corte", centro economico e di difesa di un piccolo territorio, e crebbe all'ombra della chiesa di San Pietro apostolo, sino a raggiungere autonomia comunale e religiosa.

Taranta Il nome deriva dal drago Tarantasio che secondo le leggende viveva nel lago Gerundo, un affresco con la scena della sconfitta del drago è presente su di un affresco sopra la porta della cascina Taranta.

Groppello Sorge sulle sponde del naviglio Martesana, anche se è presumibile che l'abitato originario fosse ubicato sulla sponda sinistra del fiume Adda. Il paese, così come lo conosciamo, si formò tra il 1350 e il 1500 grazie alla costruzione del palazzo vescovile, sorto su un antico fortilizio dell'XI secolo.
Cascate, Cascina Romilli, Cascina Moneta, Cascina Casotta, Cascina Rossa.

STORIA

Posto sulla riva destra dell'Adda, Cassano fa parte della provincia di Milano, da cui dista circa trenta chilometri. Il Naviglio della Martesana, inaugurato nel 1457, lo confina a nord, costituendo un importante mezzo di comunicazione congiungente il paese al capoluogo lombardo. La storia cassanese risente di questa importante caratteristica, lo testimoniano diverse ville ( Borromeo, Brambilla....) di auguste famiglie che da Milano si trasferivano a Cassano per trascorrere la villeggiatura, fino ad essere sede definitiva. A sud-est corre la Muzza, fatta costruire col duplice scopo di proteggere l'antico castello, monumento più antico, e portare in quel di Lodi l'acqua necessaria per l'ospedale. Né e da escludere la presenza del lago Gerundo, che già ai tempi di Teodosio si cominciava a prosciugare ed oggi è definitivamente scomparso.


Terra ricca di corsi d'acqua, fertile e ridente, quindi meta di battaglie a scopo di conquista. Punto strategico di rilevante importanza in tutti i tempi, fin da quello dei Cartaginesi. In origine il nome era semplicemente Cassano, probabilmente derivante dal nome gentilizio romano " Cassius ". E' probabilmente, lo stesso Cassiciacum luogo della conversione di S. Agostino. Certo è che la prima volta che appare il suo nome su un documento scritto è nell'anno 877, nel diploma di Carlomanno. Famoso per le tante battaglie combattute al valico sull'Adda che divideva il ducato di Milano dalla Repubblica Veneta.

Da Cassano passarono il Barbarossa (1158), Ezzelino da Romano (1259), Eugenio di Savoia (1705), il generale Suwarov (1799). Qui soggiornarono Napoleone, in villa Borromeo, e in Villa Brambilla, Napoleone III, prima della battaglia di Solferino. Il suo castello era residenza degli arcivescovi di Milano fino al 1311 poi passò ai Visconti e, quindi, agli Sforza. Divenne feudo dei D'Adda, dei Castaldo, dei Bonelli e ritornò ai D'Adda.

Con la rivoluzione industriale, per le sue caratteristiche fluviali, per la vicinanza di Milano, Cassano viene individuata come sede ideale di un stabilimento del Linificio Canapificio Nazionale, che tuttora esiste, seppure in forma assai limitata rispetto agli anni in cui la vita economica locale era legata solo al Linificio, unica industria.

Intorno all'origine romana di Cassano si sono avanzate varie ipotesi. Resti che testimoniano la sua presenza ai tempi dei Romani sono alcune tombe trovate presso la cascina Porra e Porretta, risalenti al IV secolo dopo Cristo. Si sostiene che tutta la nostra zona agricola sia stata assegnata ai soldati della legione di Cassio. La Martesana, che è il nostro territorio, trae la sua denominazione da Campo di Marte. Da Cassio deriva il nome di Cassano. Una strada antichissima congiungeva Venezia con l'Insubria passando da Cassano d'Adda. Tra leggende e storia abbiamo la costruzione dell'oratorio di S. Dionigi nel quarto secolo.

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