VILLA CARLOTTA a Tremezzo di Tremezzina (Co)

La villa sorge come un edificio di grande imponenza, all'estremità settentrionale del comune di Tremezzina, e il suo ingresso si affaccia sul lago, principale punto di accesso alla villa all'epoca della sua costruzione e fino alla metà del secolo scorso. La sua posizione permette una vista sulla penisola di Bellagio e sulle montagne che circondano il lago. La costruzione della villa risale all'ultimo decennio del Seicento, ed è rappresentativa dell'architettura di villa sul Lago di Como in età barocca.

Originariamente nota con il nome di Villa Clerici, la villa fu costruita alla fine del 1600 dal marchese Giorgio II Clerici, autorevole personaggio milanese dell'epoca. La famiglia Clerici, presumibilmente originaria della zona del lago, doveva la sua fortuna alle attività commerciali del nonno Giorgio I e dei due figli, Pietro Antonio, investito dal titolo di marchese, e Carlo. Giorgio II, figlio di Carlo, erediterà dal padre diverse proprietà a Milano e in Brianza, una notevole ricchezza e una posizione sociale di rilievo. La villa venne costruita come celebrazione del successo economico e sociale dei Clerici, e come luogo di rappresentanza e di svago.

Alla morte di Giorgio II, le ricchezze della famiglia, compresa la villa, passarono al nipote ventunenne Antonio Giorgio Clerici, che completò la costruzione dell'edificio. Giorgio Clerici, marchese di Cavenago, barone di Sozzago, cavaliere del Toson d'oro e patrizio milanese, e affascinante personaggio dell'epoca, noto anche per aver fatto affrescare il salone della sua dimora milanese dal Tiepolo, morì nel 1768 dopo aver dissipato la ricchezza ricevuta in eredità dal bisnonno.

La proprietà della villa passò quindi all'unica figlia, Claudia, sposa del Conte Vitaliano Bigli, la quale nel 1801 si vide costretta alla vendita dell'immobile di famiglia.

Nel 1801 la villa venne acquistata da Gian Battista Sommariva, originario di Sant'Angelo Lodigiano, abile politico del post rivoluzione francese, collezionista d'arte e amico personale di Napoleone Bonaparte.

Nel 1802, a seguito della nomina del rivale Francesco Melzi al ruolo di vicepresidente della nascente Repubblica Italiana, la carriera politica del Sommariva fu improvvisamente interrotta. Sommariva, decise quindi, anche come forma di rivincita nei confronti del rivale, di dedicarsi al collezionismo d'arte. Attività che lo portò ad entrare in contatto con i più celebri artisti dell'epoca tra cui tra i quali Canova, David, Girodet, Prud'hon e Thorvaldsen.

Villa Carlotta, acquistata in origine a dimostrazione della posizione sociale acquisita dal Sommariva, divenne così un vero e proprio museo che attirava visitatori illustri da ogni parte d'Europa.

La villa si arricchí con capolavori, soprattutto di scultura, tra cui opere di Antonio Canova e della sua scuola e di Berte Thorvaldsen come Palamede, Amore e Psiche, Tersicore e il monumentale fregio con i Trionfi di Alessandro Magno. Sommariva collezionava anche arte contemporanea, come Una Nevicata dalle atmosfere ovattate, dipinta da Francesco Fidanza, che oggi è alla Galleria d'arte moderna di Milano. Nelle sale della villa giunse anche il manifesto dell'arte romantica italiana, dipinto da Hayez: l'Ultimo bacio di Romeo e Giulietta.

Al fine di ospitare l'imponente numero di opere d'arte, la villa subì alcune modifiche strutturali. Tra gli interventi, alcune modifiche nella facciata, con l'inserimento di una balaustra di sostegno a un orologio, sotto la quale venne realizzata una loggia balconata. Vennero inoltre rimosse le decorazioni e gli arredi settecentischi. Il parco alle spalle della villa venne trasformato in giardino all'inglese.

Nel 1826, alla morte del conte, egli venne sepolto all'interno dell'oratorio annesso in un monumento funebre realizzato dallo scultore Pompeo Marchesi; la villa passò in eredità all'unico figlio in vita, Luigi. Alla morte prematura di questi avvenuta nel 1838, la proprietà passò alla moglie Emilia Seillère, originaria di una nobile famiglia francese, e ai parenti secondari.

Intorno al 1840, la villa insieme a quanto rimasto della ricca collezione d'arte ottocentesca, fu acquistata per 780.000 lire austriache dalla principessa Marianna di Orange-Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia. La coppia donò l'edificio alla figlia Carlotta di Prussia, personaggio che finì per dare il nome alla villa, in occasione delle nozze con il duca Giorgio II, principe ereditario di Sassonia-Meiningen, celebrate nel 1850.

Nel 1855, a seguito della morte prematura di Carlotta, la villa passo in eredità al marito, e quindi alla casata tedesca, che ne fece la propria dimora di villeggiatura.

Durante il periodo di proprietà tedesca l'edificio non subì modifiche di rilievo. Vennero aggiunti motivi decorativi neo rinascimentali e pompeiani, da parte di artisti tedeschi e italiani, tra cui Ludovico Pogliaghi, e vennero venduti gli ultimi pezzi della collezione del Sommariva ad eccezione dei grandi dipinti e di alcune sculture.

Alla casata tedesca spetta invece il merito della cura particolare del parco. Appassionati di botanica, il duca Giorgio II insieme al figlio Bernardo III, si prodigarono per lo sviluppo e l'arricchimento del giardino, che ancora oggi è di grande pregio storico e architettonico. Nel parco sono presenti oltre 150 varietà di azalee, ma ci sono anche antiche camelie, rododendri, cedri e sequoie secolari, platani ed essenze esotiche.

Alla morte di Giorgio II la proprietà passò al figlio, duca Bernardo III.

Agli inizi del Novecento, alla scuola di Lodovico Pogliaghi fu affidato il compito di eseguire una serie di decorazioni neocinquecentesche nei locali a pianterreno e nella galleria.

Nel novembre del 1909, la villa ospitò la dirigente d'azienda americana Harriet White Fisher che l'aveva presa in affitto per trascorrervi abitualmente le proprie vacanze. In quell'anno la villa fu una delle tappe del giro intorno al mondo intrapreso dalla donna a bordo di una locomobile.

Il 7 maggio 1915, prima della dichiarazione di guerra dell'Italia contro l'Austria, Max Wundel, intendente della villa e uomo di fiducia dei Sassonia-Meiningen rientrò in Germania, lasciando la villa alla custodia del capo giardiniere. Quest'ultimo mantenne costanti e dettagliati rapporti con la casata tedesca, per tramite del console svizzero a Milano, fino al 18 settembre 1916, data in cui, la villa fu sottoposta a sindacato e affidata al capitano della Guardia di Finanza della compagnia di Menaggio, Giovanni Baschenis dapprima e Alberto Passeri successivamente.

Durante il periodo di sindacato, venne prodotto un dettagliato inventario - tutt'oggi in uso - dei beni presenti nella villa e della loro distribuzione. Lo scopo del sindacato era quello di garantire e vigilare sull'integrità del patrimonio, la proprietà dei quali rimaneva dei Sassonia-Meiningen.

Il periodo di sindacato si concluse a fine del 1919 con il rientro di Max Wundel, che dopo aver ripreso le redini della gestione della villa si prodigó per riaprire l'edificio e i suoi giardini al pubblico, attività che era stata interrotta durante il periodo di Sindacato.

Dal 31 marzo 2022 Villa Carlotta è aperta al pubblico. Vi ricordiamo che, secondo le attuali normative, è necessario essere in possesso del Green Pass Rafforzato per poter effettuare la visita. In museo si prega di indossare la mascherina e di mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 mt.

Giovanni Battista Sommariva, nei primi anni dell’800, acquistò una serie di capolavori dei maggiori artisti della sua epoca, tra i quali Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen.

Una parte degli oggetti d’arte di questa collezione è ancora presente nella villa di Tremezzo, come lo straordinario dipinto che raffigura l’Ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo di Francesco Hayez del 1823.

Al secondo piano si trovano i mobili, le stanze private e gli oggetti della principessa Carlotta, che a metà Ottocento ricevette in dono la Villa in occasione delle nozze con Giorgio II, duca di Sassonia-Meiningen.

Villa Carlotta conserva un archivio storico ed è depositaria dell’archivio Belloni Zecchinelli.

apertura: 10.00 – 19.00
ultimo biglietto ore 18.00, chiusura museo ore 18.30

https://online.villacarlotta.it/wizard?dull=&wizard=acquisto-biglietti

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