OASI DI SANT'ALESSIO a Sant'Alessio con Vialone (Pv)

Nel 1413 il condottiero Franceschino Beccaria acquista o usurpa la fortezza, o almeno la parte di essa non ancora di sua proprietà, dalla famiglia Canepanova. Nel 1481 il figlio Girolamo la trasforma in castello residenziale, quasi rispettando la volumetria originale, ma accecando i merli, rialzando le mura di tre corsi di mattoni e aggiungendo il tetto, se già non ve n’era uno, almeno parziale. Intende forse usare il castello anche come casa di caccia, data la vicinanza con il Parco Visconteo. Importanti interventi architettonici e di decorazione a fresco, prevalentemente in stile gotico ma, qua e là, rinascimentale.

Febbraio 1525. L’armata imperiale spagnola toglie ai Francesi, che se ne erano impadroniti nel 1500, il castello di Sant’Alessio, che poi è assediato da Giovanni delle Bande Nere. L’edificio subisce rilevanti danni ma non è riconquistato. Prima dell’alba del 24 febbraio gli Spagnoli lasciano il fortilizio e gli altri loro acquartieramenti e vanno a vincere la Battaglia di Pavia.

Durante l’assedio, il castello è pesantemente danneggiato, con la perdita definitiva della porta fortificata antistante l’attuale chiesa del villaggio. Negli anni successivi è restaurato, probabilmente con cura negli interni ma più frettolosamente nelle pareti esterne. Ultimi fuochi della vita cortese: Sant’Alessio è al centro dell’attività diplomatica e culturale di Alfonso Beccaria.

Il borgo di sant’Alessio, come dice il nome del suo Santo patronimico è già da secoli tappa o almeno sul percorso dei pellegrini romei e diretti in Terrasanta. Estinto il ramo dei Beccaria che ne aveva fatto una specie di feudo –feudo che Sant’Alessio formalmente non fu mai- gli eredi trasformano il castello in ospizio per i pellegrini. Umiliato da lavori irrispettosi delle sue bellezze artistiche e architettoniche, il castello è però arricchito, nel piano terra della torre ristrutturata, da affreschi di grande interesse iconografico; i piani superiori, resi accessibili da un ponte e da scale in muratura, sono adibiti ad alloggio per i viandanti.

Il castello è progressivamente degradato a stalla, uffici, scuola, granaio. Usato come stalla e prigione dall’occupante tedesco, è infine abbandonato.

Restauro dell’edificio e creazione dell’Oasi. Il castello di Sant’Alessio torna parzialmente all’antico splendore (qualcosa di ognuno dei......cicli di affreschi si è salvato, ma con perdite quantitative rilevanti) e diventa il centro nevralgico dell’Oasi naturalistica di Sant’Alessio che ha reintrodotto in Italia specie scomparse da secoli, come la Cicogna bianca, il Mignattaio, la Spatola......
L’edificio si è in tal modo riappropriato di una delle antiche funzioni dei castelli: non solo residenza dei Signori e luogo fortificato, ma anche centro nevralgico di attività di grande rilievo sociale.
La giovane generazione della famiglia Salamon spera di riscattare il castello e l’Oasi di Sant’Alessio, attualmente proprietà di terzi, che però li gestiscono con generoso disinteresse. Ripresa dell’attività di restauro e, rispettando le architetture e lo spirito del luogo, ulteriore miglioramento della capacità di uso da parte dei visitatori.

Febbraio- marzo: sabato, domeniche e festivi  dalle 10.00 alle 16:00

da aprile a settembre: tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 (week end e festivi, 10:00- 18:00)

dal 1 ottobre: sabato e domeniche dalle 10:00 alle 16:00

dal 1 novembre sabato e domeniche e festivi dalle 10:00 alle 16:00

DAL 14 NOVEMBRE A TUTTO GENNAIO: CHIUSO

Adulti: € 16
Ridotti: bambini dai 3 ai 12 anni: € 13
Portatori di handicap in carrozzella: € 13
Accompagnatori di portatori di handicap in carrozzella: gratuiti
Anziani (+65) giorni feriali (da lunedì a sabato): € 13

ABBONAMENTO 3 INGRESSI €27

ABBONAMENTO ANNUALE INGRESSI ILLIMITATI €120

Per disposizioni veterinarie non è consentito l’ingresso ai cani o altri animali portati dai visitatori. 


Tel: 0382 94139
Fax: 0382 953940
email: info@oasisantalessio.com

Nessun commento:

Posta un commento

GROTTE DI RESCIA (Co)

  Le sette Grotte di Rescia, unite in un unico complesso agli inizi del ‘900, si snodano lungo un  percorso turistico di ca. 500 m  alle pen...