L'IPPOSIDRA (Via ferrata delle barche) Somma Lombardo
Parco e Museo del Volo Volandia
Chiesa Prepositurale di Sant'Agnese
La prima chiesa dedicata alla santa fu eretta a lato del nucleo primitivo del castello visconteo (sant'Agnese godeva di particolare devozione da parte dei Visconti che la dichiararono loro protettrice) e abbattuta durante il XVI secolo per permettere l'ampliamento del castello stesso. La chiesa fu quindi ricostruita nel luogo dove attualmente la vediamo, sacrificando quella di San Fede (fatta costruire da Guilizione, signore di una parte di Somma durante il secolo IX accanto alla sua dimora-fortezza, nel luogo più alto del borgo, denominato "Castellaccio" o "Brecallo") abbattuta in quella circostanza e mai più ricostruita. L'attuale chiesa di Sant'Agnese fu progettata da Francesco Maria Richini nel 1645 ed eretta fra il 1664 e il 1697 dall'architetto Carlo Buzio. L'interno è a navata unica. Fra le opere raccolte al suo interno si segnalano il Trittico di San Vito, risalente alla fine del secolo XV e attribuito a Giovanni Ambrogio Bevilacqua allievo del Bergognone e una pala seicentesca attribuita a Carlo Cane, raffigurante il Martirio di Sant'Agnese. L'altare maggiore risale al 1787 e conserva una reliquia della santa e stupende opere d'arte. Recentemente la chiesa è stata elevata alla dignità di basilica minore. Il campanile alto 59 metri possiede un concerto di 8 campane in Sib2 fuse nel 1949 dalla fonderia Luigi e Giorgio Ottolina di Seregno, il concerto campanario è dotato del doppio sistema (automatico) e manuale (corde e tastiera).
Chiesa di San Vito
in via Mameli, nella parte alta del centro storico: ricostruita nel Seicento su un oratorio del 1280, è stata oggetto di progressivi interventi di restauro negli ultimi anni.
Chiesa di San Rocco
edificata nei pressi del cimitero a partire dal XVI secolo, ma rimasta incompiuta.
Santuario della Madonna della Ghianda,
caratterizzato dalle quattro cappelle aperte che accolgono i Misteri Dolorosi, con grandi statue scolpite in legno e dai girali dell'affresco della Madonna della Ghianda dipinto sull'abside del santuario e conserva nella sua parte più antica le pitture murali di Michelino da Besozzo. Via Madonna della Ghianda
TRADIZIONI E FOLCLORE
Nel quarto fine settimana di luglio, nel castello Visconti di San Vito si svolge una spettacolare festa medievale "A corte dai Visconti" con una cena che si svolge il sabato sera nel parco fronte castello o nel castello stesso vivacizzata dai guerrieri, dai musici, dagli attori dai falconieri e dai giocolieri con il fuoco. La festa medievale continua la domenica con il mercato e con l'accampamento dei soldati che saranno impegnati in un "Torneo di spada con armatura pesante". Nel pomeriggio spettacolo con i Falconieri e con gli arcieri impegnati in un torneo all'ultima freccia. Nel 2017 si è svolta la 8ª edizione. L'organizzazione è curata dalla Pro Loco Somma con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale e dalla Fondazione Visconti di san Vito.
FRAZIONI
Case Nuove, Coarezza, Maddalena,
Mezzana
Fu un antico comune del Milanese, dopo che nell'Antichità vi si era insediata la tribù gallo-celta dei Vicani Votodrones.
Registrato agli atti del 1751 come un borgo di circa 380 abitanti, nel 1786 Mezzana entrò per un quinquennio a far parte dell'effimera Provincia di Varese, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1798 e nel 1799. Alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 risultava avere 415 abitanti. Nel 1809 fu soppresso con regio decreto di Napoleone ed annesso a Arsago, a sua volta aggregato a Somma nel 1811. Il Comune di Mezzana fu quindi ripristinato con il ritorno degli austriaci, e l'abitato risultò essere popolato da 652 anime nel 1853, salite a 729 nel 1861. Nel 1870 un decreto di Vittorio Emanuele II ripropose sul modello napoleonico l'unione con Arsago Seprio, ma l'autonomia comunale venne nuovamente ristabilita nel 1901 col nome di Mezzana Superiore. L'espansione edilizia del XX secolo portò però all'integrazione di fatto di Mezzana a Somma Lombardo, tanto che il fascismo decise l'ennesima e stavolta definitiva soppressione del comune nel 1927.
STORIA
Somma Lombardo fu un importante nodo della strada romana consolare chiamata dagli storici via Mediolanum-Verbannus, che collegava Milano al Verbano passando per Sesto Calende. Resti di pavimentazione stradale romana sono stati ritrovati durante degli scavi effettuati nei pressi del centro commerciale Il Gigante in via Soragana nel 1985 e nel 2002. A sud di Somma Lombardo la via Mediolanum-Verbannus intersecava trasversalmente un'importante strada romana che collegava Novara a Como passando da Castelseprio, la via Novaria-Comum. Da Somma Lombardo la strada proseguiva il suo percorso passando da Golasecca e Sesto Calende.
I boschi di Somma contengono ancora le vestigia di trincee e piste per aerei costruite in occasione della seconda guerra mondiale. I dintorni di Somma sono ricchi di reperti a testimonianza di una presenza umana sul territorio a partire dall'età del bronzo. A Coarezza e in località Case Nuove sono state rinvenute diverse tombe a cremazione databili al sec. XIII a.C. Risalgono poi all'età del ferro le numerose tombe della cultura di Golasecca, una cittadina confinante con Somma Lombardo, e il cromlech del Vigano, un grande recinto tombale e rituale, costituito da oltre trecento massi. Sempre nella brughiera di Vigano si trova il Sass di biss (Sasso delle bisce), un masso erratico con un complesso di antiche incisioni a coppella singola: è uno dei rari esempi di incisioni rupestri nell'area interessata dalla Civiltà di Golasecca. Nel sec. IV a.C. si insediò la tribù gallica dei Vicani Votodrones, come testimonia una lapide romana, rinvenuta nei pressi della frazione di Mezzana. Numerosi sono i ritrovamenti di utensili d'uso domestico e comune, armi, scudi, venuti alla luce. A lato della via romana (della quale, come detto, è stato scoperto un tratto nell'attuale via Albania dietro al Gigante) sorsero le necropoli più antiche in cui era in uso il rito della cremazione. Dal sec. III d.C. si diffuse il rito della inumazione, come attestano i ritrovamenti di via Binaghi: balsamari in vetro, vasellame, monete, olpi. Nel Medioevo Somma Lombardo dipendeva dalla vicina Arsago Seprio, che fu importante centro politico e amministrativo longobardo, nonché capo pieve. In una lapide murata nella chiesa di San Simpliciano a Milano, datata 881, è riportato il testamento del potente e nobile possidente sommese Guilizione che lasciò a quella chiesa numerosi possedimenti in Somma. Somma Lombardo mantiene la sua forte connotazione viabilistica essendosi sviluppato lungo l'attuale statale 33, del Sempione. L'importanza del luogo nella tarda antichità e nell'Alto Medioevo è strettamente legata alla presenza di un asse stradale di rilievo, ed è rintracciabile in due fortificazioni, una all'ingresso del paese – il Monte Sordo – e l'altra sul sito dell'attuale Parrocchia (Castelasc). Giungendo da Golasecca, poco prima dell'ingresso in paese sulla sommità del Monte Sordo, si scorgono tra la vegetazione i resti di una fortificazione tardoromana (III-V secolo d.C.), inglobati in un edificio moderno. La scelta di collocare su questa collina un castello era strettamente legata alla posizione di controllo del guado sul torrente Strona che oggi si attraversa su un ponte. Al complesso tardoantico, in età bassomedievale, fece seguito un ricovero per viandanti e pellegrini. Attorno all'anno mille, Somma Lombardo entrò a far parte dei domini dei Visconti. Nel 1448, allorché a Milano fu proclamata la Repubblica Ambrosiana, i Visconti, signori della città, si trasferirono a Somma e riadattarono il poderoso castello medievale che, nel Settecento, passò al ramo dei Visconti-Castelbarco. È di quel periodo la bonifica della brughiera della Malpensata. Nel 1819 il governo austriaco autorizzò l'elezione del primo Consiglio comunale. Con il Regno d'Italia venne eletto sindaco di Somma Carlo Ermes Visconti. In quegli anni sorsero diverse imprese di filatura e torcitura del cotone, ricamifici, tessiture (Visconti di Modrone, 1875), lanifici (Mosterts, 1867). Nel XX secolo aprirono i battenti lo stabilimento Caproni e il Lanificio di Somma (le famose coperte di Somma). Nel 1927 i fascisti annessero al territorio comunale Mezzana Superiore.
Il più antico stemma del Borgo di Somma era uno scudo con il campo d'oro, a tre leoni passanti uno sull'altro, quelli superiore e inferiore di rosso, quello centrale d'argento. La composizione era ispirata a quella presente su un capitello del castello Visconti di San Vito, ma con un solo leone, che si vuole sia stata l'arme della famiglia De Soma, alla quale si deve la costruzione del maniero. Nel 1914, venne adottato l'attuale stemma civico con i tre leoni rampanti disposti in fascia e il motto latino che si può tradurre: "Somma tende alle le più alte stelle". Lo stemma e il gonfalone attualmente in uso sono stati concessi con l'apposito decreto del Presidente della Repubblica datato al 27 giugno 1962, la bandiera con il D.P.R. datato al 1º agosto 2019.
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