ROBBIATE (Lc)

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Palazzo Bassi Brugnatelli

diga di Robbiate, inserita nell'Ecomuseo Adda di Leonardo, costruita per alimentare il canale Edison che porta a valle l'acqua fino alla Centrale idroelettrica Esterle, quest'ultima situata nel territorio del comune di Cornate d'Adda.

Chiesa di Sant'Alessandro

La prima citazione d'una cappella a Robbiate risale al Basso Medioevo ed è contenuta nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, nel quale si legge che era filiale della pieve dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro di Brivio.

Nel Cinquecento, con l'autorizzazione dell'arcivescovo Carlo Borromeo, venne edificata una nuova chiesa che andò ad inglobare l'antica cappella.

Durante la sua visita del 5 ottobre 1571, lo stesso arcivescovo Borromeo elevò la chiesa a parrocchiale, affrancandola così da quella di Paderno.

Dalla relazione della visita pastorale del 1754 dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli s'apprende che la parrocchiale, in cui aveva sede la confraternita della Beata Vergine della Rosa, aveva come filiali gli oratori della Beata Vergine Maria del Pianto, di Santa Teresa Vergine e del Santissimo Gesù della Rosa e che il numero dei fedeli era pari a 635 ; questi ultimi risultavano saliti a 675 nel 1780.

Tra il 1809 e il 1816 la chiesa fu ricostruita, mentre il campanile venne eretto nel 1815; nel 1848 si provvide a restaurare l'interno della struttura.

Nel 1897 l'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, compiendo la sua visita pastorale, trovò che la parrocchiale, avente alle sue dipendenze tre oratori, era sede della confraternita del Santissimo Sacramento e che i fedeli ammontavano a 1889; nel 1912 la parrocchia, già compresa nel vicariato di Brivio, entrò a far parte di quello di Merate.

La chiesa fu consacrata il 25 settembre 1940 dall'arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster; nel 1971 passò al decanato di Missaglia, mentre nel 1974 venne aggregata a quello di Merate.


Cascina Ganzana 

è una grande colonica che fu dei conti Corio. Per la facciata è stata utilizzata pietra mista a mattoni che le conferiscono un aspetto di casa fortezza;

Casa Airoldi

ubicata nella piazza omonima, risale al Settecento. Ha uno schema costruttivo simmetrico e un giardino a pianta rettangolare al centro;

Casa Albini

 luogo natio del celebre architetto razionalista Franco Albini, inizialmente di proprietà dei padri di S. Eustorgio, più tardi fu in comproprietà con gli Annoni e I Cravenna. Nel Settecento furono apportate delle modifiche: fu aggiunto un portale in pietra e un portico a tre luci con galleria superiore affacciata al cortile attraverso un'ampia bifora. Oggi la costruzione è stata completamente restaurata e risulta difficile cogliere le sue linee originali.

Madonna del Pianto 

La chiesa della '' Beata Vergine Del Pianto'' è la chiesetta adiacente all'oratorio. Risalente al 1621, fu costruito per volere dei Corio, al posto di un precedente edificio di culto cattolico. Il progetto dei Corio prevedeva una struttura più grande di quella che venne poi effettivamente costruita; tale modifica fu resa necessaria da mutate esigenze viabilistiche della zona. Al suo interno, l'edificio conserva un dipinto mariano di devozione popolare. La chiesa conserva inoltre una campana che si suona manualmente ogni lunedì e mercoledì alle 17.45.

Chiesa di Sant'Enrico La chiesa è aperta solo il 13 luglio, quando viene celebrata una messa in onore di sant'Enrico.

STORIA
 Le origini del nome del comune non sono certe, ma possono essere fornite diverse ipotesi:

  • Come molti altri centri abitati brianzoli, Robbiate appartiene al gruppo di comuni contenenti il suffisso aggettivale di origine latina -ate , che di solito indica appartenenza ad una persona o elemento geografico. Il filologo tedesco Gerhard Rohlfs farebbe derivare il nome dal gentilizio latino Rubius con l'aggiunta del suffisso -ate.
  • Secondo il filologo italiano Dante Olivieri l'etimo originerebbe dal nome del colle sotto il quale sorge il comune, il Monte Robbio, che avrebbe il significato di "monte rosso" dovuto al colore rosso (rubeus, in latino) del terreno argilloso di cui è composto.
  • Secondo altri, tra cui il cartografo italiano Attilio Zuccagni-Orlandini ed il filologo Francesco Cherubini l'etimologia risalirebbe agli orobi, antica popolazione preromana che si stanziò nell'area compresa tra il Ticino e l'Oglio.
La storia di Robbiate sembrerebbe avere origini antiche, risalenti all'epoca preromana. Essendo un piccolo centro di campagna il suo destino fu sempre legato a quello delle diverse popolazioni dominanti questo e quel periodo storico, in particolare i Franchi e i Longobardi. In epoca medioevale Robbiate fu un feudo ora sotto diretto controllo nobiliare, ora sotto controllo del potere ecclesiastico. Nel XIII sec. entrò a far parte del Ducato di Milano e ne seguì le sorti durante la dominazione francese e spagnola fino alla fine del XVIII secolo, quando entrò a far parte del regno Lombardo-Veneto. Col risorgimento e lo scoppio delle guerre d'indipendenza, Robbiate entrò a far parte del Regno d'Italia, nella provincia di Como, circondario di Lecco; indi nella Repubblica Italiana, dapprima nella provincia di Como e, dal 1992, nella provincia di Lecco.
L'etimologia del nome Robbiate suggerisce origini antiche fino all'epoca in cui gli Orobi si sistemarono negli attuali territori che vanno dal Ticino all'Oglio. Il suffisso -ate suggerisce anche un'origine latina. Tuttavia non sono presenti resti né documenti attestanti la presenza orobica né romana.

Il più antico documento scritto riportante il nome del comune che è giunto ai giorni nostri risale al X secolo, precisamente in un contratto di permuta di beni datato 966, attualmente custodito presso l'Archivio di Stato di Milano, tra il presbitero della Chiesa plebana di Brivio ed un abitante del “vico et fundo Robiate”.

In quegli anni, Robbiate era compreso nella Pieve di Brivio, a sua volta dominio dell'ultimo conte di Lecco, Attone. Come tutti i piccoli centri abitati della zona possedeva una piccola fortezza, verosimilmente sul Monterobbio, per difesa contro le invasioni barbariche, ed era prevalentemente composto da terreni agricoli con piccoli aggregati di case.

All'inizio dell'XI secolo la Pieve di Brivio passò sotto il controllo ecclesiastico, in particolare dell'arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano che sfruttò l'assenza di eredi del Conte Attone per estendere il potere temporale della chiesa e subinfeudare i propri territori a potenti famiglie nobili, nel caso di Robbiate, agli Ajroldi.

Prove del fatto che Robbiate fu sotto il diretto controllo della chiesa si hanno da una bolla di papa Eugenio III del 1148, in cui viene decretato il possesso del Castrum de Robiate al Monastero Maggiore di Milano.

Tra il XIII e XIV secolo tutto il territorio della Pieve di Brivio e della Brianza divenne terra contesa tra le nobili famiglie dei Torriani e dei Visconti. Col prevalere di questi ultimi, il territori di Robbiate entra a far parte della Signoria di Milano e poi nel Ducato di Milano. Dai documenti disponibili risulta che i Robbiatesi furono sostenitori dei Visconti, come testimoniato dalla concessione di ogni sorta di immunità e privilegi ai professi ghibellini, da parte di Bernabò Visconti nel 1374 e confermate nel 1411

Nel 1524 la Brianza venne decimata da una grave pestilenza: in quella circostanza la nobildonna Margherita Ajroldi, avrebbe donato l'importo di 50 lire alla comunità di Robbiate per la costruzione di un lazzaretto.

In un periodo di grave scadimento morale, il cappellano di Robbiate Ambrogio Ajroldi venne punito dal Cardinale Carlo Borromeo per concubinato. In questo clima, precisamente nel 1571, venne eretta la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Alessandro martire.

Nel XVIII secolo Robbiate passò nelle mani della famiglia originante da Francesco Corio, la quale esercitò i propri diritti feudali fino al 1791.

In seguito all'unione col regno di Sardegna, il comune di Robbiate con 1.272 abitanti, fu incluso nel mandamento III di Brivio, circondario III di Lecco, provincia di Como. L'amministrazione era composta da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.310 abitanti (Censimento 1861).

Nel 1928 al comune di Robbiate vennero aggregati i soppressi comuni di Paderno d'Adda e Imbersago. A seguito di queste aggregazioni il nome del comune rimase Robbiate fino al 1930, indi venne modificato in Robbiate Paderno (1930 al 1933), e successivamente in Paderno Robbiate (dal 1933 al 1947). Dal 1947, con la ricostituzione di Paderno d'Adda come comune autonomo, il nome tornò ad essere semplicemente Robbiate nonostante fosse ancora in vigore l'aggregazione con Imbersago. Nel 1948 venne ricostituito anche il comune di Imbersago.

Nel 1992 entra a far parte della provincia di Lecco.

FRAZIONI

Duraga, Sernovella, Terzuolo



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