Parrocchiale di Santo Stefano
Sembra che la primitiva chiesa di Garlate fosse stata costruita nel V secolo come cappella privata di una villa. Nel VII secolo la chiesetta fu ampliata e, nel X secolo, divenne una pieve sede di vicariato foraneo. La prima citazione della stessa risale al 985. Nello stesso periodo fu, inoltre, ampliato l'edificio, portandolo a tre navate.
Nel XVI secolo attorno alla parrocchiale si trovavano altre tre chiese oggi scomparse: una dedicata a Sant'Agnese, una a San Lorenzo (forse precedentemente intitolata a san Vincenzo) e una a san Damiano. Sempre nel Cinquecento venne edificato, vicino alla pieve, la cappella del battistero, trasformata in ossario nel Settecento e restituita all'originario scopo nel 1886. Nel 1574, in seguito alla decadenza della chiesa di Garlate, il titolo di pieve passò a quella di Sant'Agnese d'Olginate. Tra il Sei ed il Settecento venne costruita la parrocchiale. Nel XVIII secolo fu, inoltre, sopraelevato il campanile.
La chiesa venne profondamente ristrutturata nel 1896, anno in cui si invertì l'orientamento dell'edificio. Durante i lavori vennero rinvenuti una serie di reperti risalenti al V secolo: oltre ad alcune lapidi, si trovarono una serie di cassettine a scatole cinesi, la più interna delle quali era una capsella in argento con incisioni e contenente tre lamine fatte dello stesso materiale.
Nel 1969 l'altare laterale di San Giuseppe venne restaurato, nel 1972 furono elettrificate le campane, nel 1977 venne realizzato il nuovo altar maggiore e ristrutturata la cappella della Madonna e, nel 1996, si rifece il pavimento.
Ex Villa Abegg
un edificio tardo-neoclassico (la sua costruzione risale infatti al 1860) di proprietà dell’omonima famiglia svizzera che, all’ultimo piano, ospitava anche un “magazzino” del vicino complesso serico.
Oggi sede del Municipio, conserva ancora l’impianto di casa civile, in cui è possibile osservare un’ampia cucina con forno e camino, uno scalone e una grande sala di ricevimento; il piazzale esterno, invece, rappresentava un luogo “strategico” di stallo per le carrozze che servivano sia per uso personale degli Abegg e di Job, il direttore generale della loro azienda, sia per il trasporto dei lavorati in seta nei vari stabilimenti della zona.
Ex-filanda Bruni-Gnecchi-Abegg MUSEO
La filanda Abegg di Garlate fu costruita nel 1841 e, dopo essere appartenuta a Gaetano Bruni e alla famiglia Gnecchi, nel 1887 venne acquistata dagli Abegg di Zurigo.
Venuto meno, nei primi anni trenta, il lavoro per la filanda, nello stabilimento si continuarono a svolgere le operazioni di stracannatura e di binatura fino al 1950, anno in cui, per iniziativa di Carlo Job, allora responsabile del gruppo Abegg, un'ala dell'opificio, precedentemente riservata agli uffici e alla cernita dei bozzoli, fu destinata a raccogliere il primo nucleo di quello che sarebbe poi diventato il Museo della seta di Garlate.
Villa Testori De Capitani
“La famiglia Testori De Capitani ha sempre avuto un’attenzione particolare alla cultura, sia a quella contemporanea che a quella classica, come è possibile capire dai numerosi affreschi che adornano le pareti interne ed esterne della loro abitazione”, attualmente di proprietà della signora Luisa Pozzi.
“La loro dimora era stata pensata per essere un vero e proprio “microcosmo”, un mondo a sé, lontano da occhi indiscreti, seppur ubicato a pochi passi dal lago e dalla strada che conduceva verso le sue rive; nel loro giardino all’inglese c’era anche una piccola spiaggetta privata, nonché un suggestivo pergolato dove i padroni di casa e i loro ospiti potevano riposare al fresco. Una grande oasi verde, insomma, sorvegliata a vista dai custodi, che abitavano in una torretta vicina”.
Cà de la Maséra
un insieme di locali comunicanti direttamente con la retrostante Curt del Bèrghem, destinati un tempo alla lavorazione dell’uva: il suo nome deriverebbe da “Casa della Massaia”, la donna che gestiva il locale affacciato su via Manzoni. Passeggiando tra le viuzze di Garlate, è impossibile non notare anche la Giazzéra: si tratta di una costruzione a forma ottagonale con una volta in mattoni del XVIII secolo, che fino al 1930 è stata utilizzata come “deposito” di ghiaccio per la conservazione delle carni. Gli amanti della natura, poi, non potevano perdersi la cosiddetta “Valle dell’Orco”, un fiumiciattolo (ora praticamente in secca) sulle cui sponde è possibile osservare alcuni grossi massi provenienti – anche se il dibattito è aperto – dalla Val Masino, nonché un ponticello in legno.
la Lapide di Pierius
visibile all’interno del cortile della Casa Parrocchiale, che ricorda il comandante Odoacre, ucciso nella Battaglia sull’Adda (che avrebbe avuto luogo proprio a Garlate) il 10 agosto del 490, e la piccola Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, sulla cui parete sud è stato rinvenuto un affresco del 1300 raffigurante Sant’Antonio Abate.
STORIA
Sorto su un antico dosso roccioso prospettante il lago omonimo, Garlate ebbe un ruolo strategico soprattutto in epoca romana, quando fu un presidio militare e civile; antichissime anche le origini – paleocristiane – della Chiesa Parrocchiale di S. Stefano, le cui prime testimonianze risalgono all’anno 985.
Come attestato dalla scoperta di alcune tombe antiche negli anni '70, il territorio di Garlate era già frequentato in epoca romana.
Da Garlate, in epoca romana, passava la via Spluga, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga. A questo periodo risaliva un antico ponte sull'Adda (III secolo), del quale sono sopravvissuti alcuni ruderi.[7]
Conosciuto a lungo come Corte Garlinda, fino al 1574 il paese Garlate fu a capo dell'omonima pieve.
In epoca medievale, Garlate fu di fede ghibellina: più tardi il territorio passò in feudo all’Abbazia di Monza, mentre durante la dominazione spagnola una gran parte delle terre e dei beni della pieve passò nelle mani della ricca famiglia Testori De Capitani, che ai tempi dell’egemonia austriaca edificarono ampie dimore e fondarono anche filande per l’estrazione della seta. Ed è proprio un “filo di seta” a legare, simbolicamente ma anche concretamente, alcuni tra i luoghi più interessanti di Garlate, come l’attuale Museo Civico – importante esempio di architettura industriale – e l’ex Villa Abegg,
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