Santa Margherita,
è una delle frazioni che costituiscono il comune di Valsolda, comune sulla sponda del Ceresio, (detto anche lago di Lugano, raggiungibile tramite due sentieri pedonali, uno dei sentieri partiva da Righeggia, frazione di Osteno in funicolare, oppure via via lago, ragion per cui è rimasto disabitato;La ferrovia funicolare
che collegava Lanzo con Santa Margherita di Valsolda, e quindi la Valle Intelvi con il lago di Lugano, fu progettata e realizzata dalla Società funicolare Santa Margherita allo scopo di agevolare il turismo. Inaugurata nel settembre del 1907, dopo il periodo d'oro della Belle Epoque, l'espansione della motorizzazione privata, in particolar modo, comportò un calo così decisivo di passeggeri che provocò seri problemi di gestione sicché la funicolare compì la sua ultima corsa il 19 settembre del 1977. Si possono ancora vedere due vagoni, uno a ciascun capolinea, il tracciato e i gradini della scala che fiancheggiava il percorso ed era utilizzata per la manutenzione (ad oggi impraticabile perché molti di essi mancanti).
Vi era la caserma delle guardie di finanza, trattandosi di un posto di confine. Oltre la caserma, un nucleo di case, che oggi sono quasi del tutto in rovina, una chiesetta, un albergo ristorante di vaste proporzioni.
Tra la chiesa e l’albergo c’era anche l’approdo dei battelli, che vi giungevano con regolarità portando frotte di turisti festanti, che venivano accolti dal rumore lieto della fontana, ricca di ninfee e pesciolini rossi, mentre ora non butta nemmeno più.
Resta il rudere dell’imponente edificio, mentre sulla facciata a lago s’intravedono i caratteri, peraltro incompleti, che formano la scritta RISTOR: tutto quello che rimane dell’antico RISTORANTE.
I visitatori andavano a Santa Margherita per visitare le vicine Grotte di Rescia, oppure l’orrido della Pescara, poco sopra l’abitato, sulla strada per Claino, ove precipitano a cascata nel Ceresio (Lago di Lugano) le acque del torrente chiamato Telo di Osteno per distinguerlo dall'omonimo che sfocia, ben più placido, nel Lario ad Argegno. L'acqua scorre in una lunga fenditura nella roccia e forma il famoso Orrido detto "la Pescara". La località divenne famosa fin dall'Ottocento, quando iniziò il turismo internazionale sui laghi lombardi, proprio per il suo Orrido, detto anche di Osteno. Fu reso celebre dallo scrittore Antonio Fogazzaro che lo descrisse nel suo romanzo “Malombra” del 1881. Anche il premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello nomina l’orrido nella poesia “Lago di Lugano”.
Attualmente l'Orrido è visitabile solo in barca.Il paese è visitabile oggi solo la prima domenica di luglio, quando ogni anno la proloco di Valsolda organizza una festa che rianima le vie di questo paese fantasma consentendo al visitatore di visitarne i luoghi e pranzare in riva al lago.
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