MUSEO DELLE CAMERE DI SAN CARLO a Corbetta (Mi)

 

Verso la metà dell'Ottocento il rettore del Santuario, don Carlo Chierichetti, storiografo locale e canonico della collegiata, si preoccupò di riordinare e restaurare le antichità contenute nelle sale della rettoria che facevano parte del patrimonio artistico e culturale collezionato dal santuario di Corbetta nel corso dei secoli.

Gli oggetti furono catalogati ed esposti in un primo momento negli ambienti antichi della rettoria e solo a partire dagli anni '30 vennero posti nelle stanze superiori del chiostro annesso al santuario. Il museo venne concepito come un percorso sull'esperienza spirituale e pastorale di san Carlo Borromeo a Corbetta e nella sua pieve. Il nuovo assetto museale venne inaugurato dal card. Alfredo Ildefonso Schuster in occasione della sua visita nel 1938 per ripercorrere il pellegrinaggio verso la Sacra Sindone compiuto dal Borromeo 360 anni prima. Fondamentale in questa fase risultò il lascito in mobili ed oggetti elargito del conte Gottardo Frisiani, la cui famiglia aveva ospitato san Carlo durante le sue numerose visite a Corbetta.

Nel 2010, in occasione del quarto centenario della canonizzazione di san Carlo Borromeo, il museo è stato completamento rinnovato per una migliore fruizione al pubblico e sono state organizzate le prime visite guidate. La nuova inaugurazione ha avuto luogo il 26 aprile 2011 ad opera del vescovo Marco Virgilio Ferrari, vicario episcopale dell'arcidiocesi di Milano. Il museo è stato ristrutturato come un percorso di pellegrinaggio che illustri la storia della religione a Corbetta e il suo santuario, dalla data dell'apparizione miracolosa della Madonna che sarebbe avvenuta nel 1555.

Il museo è oggi costituito da pitture di arte sacra e da oggetti preziosi donati come ex voto, raccolti nella cappella delle Benedizioni, nel secondo cortile interno al chiostro.

Nella parte superiore, è inoltre esposta la "Bolla del Perdono", di papa Pio IV (1562) che concedeva l'indulgenza plenaria a quanti avessero visitato il santuario di Corbetta nel giorno del giovedì dopo Pasqua.

Vi si conservano inoltre una serie di arredi della chiesa, tra cui diversi paliotti in fili d'oro e pietre preziose, o intessute in seta, realizzate per l'altare maggiore della chiesa inferiore di San Nicolao o per le cappelle devozionali, e vasellame liturgico in oro ed argento. Una sezione particolare raccoglie anche una serie di vesti liturgiche, pianeti, piviali e stole, settecentesche ed ottocentesche. Qui si trova anche un prezioso calice donato dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster in occasione della sua visita pastorale del 1938.

La cornice degli ambienti è inoltre costituita da una vasta collezione di mobili d'epoca che si possono riscontrare in maniera copiosa anche nei vecchi appartamenti di residenza del rettore.

Nella sezione del museo detta le "Camere di San Carlo" sono conservati una serie di cimeli tradizionalmente ritenuti appartenenti a San Carlo Borromeo, tra i quali spiccano un letto a baldacchino cinquecentesco (un tempo conservato nella Villa Frisiani Mereghetti) dove il santo avrebbe dormito in occasione della sua visita pastorale del 1578, oltre ad una berretta cardinalizia e ad alcuni autografi, esposti assieme a quelli di altri capi della chiesa milanese che visitarono il santuario, come Alfredo Ildefonso Schuster o Giovanni Battista Montini.

In tempi più recenti l'anticamera delle "camere di San Carlo" è stata dedicata all'arcivescovo Montini e ripercorre fotograficamente la sua vita e la sua visita a Corbetta, avvalendosi anche dell'esposizione di una veste utilizzata dal cardinale una volta divenuto pontefice col nome di Paolo VI.

Nel 2010 in occasione del quarto centenario della canonizzazione di san Carlo Borromeo, le stanze sono state completamente restaurate per una migliore fruizione al pubblico e sono state organizzate visite guidate.

Presso la camera di San Carlo si trova inoltre una preziosa Madonna del Rosario di Giulio Cesare Procaccini.

Nel 2015, in occasione dell'anno paolino, una parte del museo è dedicata alla figura di Paolo VI con l'esposizione permanente degli abiti liturgici da lui utilizzati durante la cerimonia d'incoronazione della Madonna di Corbetta come patrona di zona nel 1955.


martedì09:30–12, 15–18
mercoledì09:30–12, 15–18
giovedì09:30–12, 15–18
venerdì09:30–12, 15–18
sabato09:30–12, 15–17
domenica15–17
lunedì09:30–12, 15–18

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